I giudici del Tribunale delle Libertà di Torino hanno respinto negli ultimi giorni l’appello cautelare depositato dal difensore di Silvio Boggio, il medico 68enne accusato di aver certificato false positività al Covid-19 per far ottenere Green Pass “rafforzati”, da guarigione dal virus. Il dottore, che era in servizio per l’assistenza primaria nella valle del Lys, resta quindi sottoposto all’interdizione dall’esercizio della professione decisa lo scorso settembre dal Gip di Aosta, su richiesta della Procura della Rebubblica, che ha condotto le indagini.
La misura interdittiva è stata applicata per sei mesi e scadrà quindi il prossimo marzo. Nel proporre il ricorso, il difensore dell’indagato, l’avvocato Marco Bich di Aosta, aveva puntato sul venire meno, nell’ordinamento italiano, del Green Pass, elemento che agli occhi del legale rendeva impossibile l’eventuale reiterazione di quanto contestato. Nel motivare il respingimento dell’opposizione, il Tribunale delle Libertà sottolinea che il modus operandi del medico, connotato da “certa spregiudicatezza”, non affievolisce comunque il rischio di reiterazione del reato, anche se non in forma identica.
Con la misura cautelare attualmente confermata, prosegue il procedimento penale per falso in atto pubblico nei confronti del medico. Il pubblico ministero Luca Ceccanti ha, nel frattempo, chiuso le indagini. Al medico è addebitato di essersi prestato ad attestare – in quattro occasioni, tra febbraio e marzo scorsi – la falsa positività al Covid-19 di pazienti che hanno così potuto ottenere il “Green Pass” da guarigione. Erano così riusciti a superare le restrizioni introdotte nel periodo pandemico. Le indagini, sviluppate dalla Polizia di Stato, hanno visto anche l’utilizzo di telecamere nascoste.
3 risposte
nulla di nuovo, anche Gesu’ e’ stato messo in croce mentre Barabba e’ stato liberato
Ma Gesù non era innocente?
Bene!