La decisione della I Commissione di rivolgersi al costituzionalista Luciani per avere un parere sul referendum consultivo in tema di riforma elettorale continua a essere contestata da Progetto Civico Progressista.
“E’ evidente il tentativo di trovare qualche motivazione per non svolgere la consultazione popolare, che invece sarebbe di grande utilità per conoscere l’orientamento della popolazione su una riforma elettorale fondamentale per fare uscire la Regione da una cronica e deleteria situazione di instabilità politica” sottolineano in una nota Chiara Minelli e Erika Guichardaz.
Il gruppo consiliare contesta anche la procedura. “Non è corretto che, avendo comunque deciso di fare approfondimenti, si sia voluto richiedere un parere ad un solo consulente e che tale consulente sia stato individuato senza una procedura di avviso pubblico e selezione di più offerte e più curricula”. Pcp aveva chiesto alla prima Commissione e al Presidente del Consiglio richiedere un secondo parere ad un altro illustre costituzionalista, al fine di disporre di una pluralità di punti di vista. Richiesta che è stata però respinta.
Per questo il gruppo consiliare si è mosso in autonomia, chiedendo un secondo parere al Prof. Andrea Morrone, docente di diritto costituzionale all’Università di Bologna, esperto in materia referendaria e autore di vari studi monografici e saggi scientifici fra cui il testo “La Repubblica dei referendum. Una storia costituzionale e politica (1946-2022)”.