A dirlo il Comitato per la riforma elettorale, che se da un lato cerca di tenere alta l'attenzione nel dibattito pubblico, dall'altro si chiede "che faranno i 35 consiglieri ed i vari gruppi". E, con un po' di strategia, cerca di "stanarli" dalle proprie posizioni.
A chiedere conto al presidente della Regione è stata la consigliera Pcp Chiara Minelli. In risposta Lavevaz ha espresso “perplessità sul tentativo di coinvolgere il Presidente della Regione, attraverso un uso strumentale e selettivo dei richiami normativi, in un iter che è assolutamente interno al Consiglio regionale".
Le contestazioni alla decisione del presidente del Consiglio Bertin sono state presentate in conferenza stampa dal Comitato. Riccarand ha spiegato: "La procedura per il referendum consultivo è diversa da quella per l’abrogativo ed il propositivo". Poi la domanda sul silenzio della politica: "I partiti in Consiglio cosa pensano dell'elezione diretta del presidente della Regione?".
La richiesta di un referendum consultivo, che prevede anche l'elezione diretta del presidente della Regione, non sarà discussa nel prossimo Consiglio Valle, l'ultimo utile per avere la consultazione popolare in autunno. Amareggiato il Comitato: "Continueremo a fare pressione".
In una nota il Mouvement ricorda come "fin dall'inizio, aveva espresso chiaramente la sua opposizione perché ha ritenuto - giustamente - che tale procedura fosse irricevibile dal punto di vista legislativo
Il Comitato per la riforma elettorale regionale organizza venerdì 25 marzo 2022 alle ore 17,45 presso la sala Bcc di Aosta una conferenza sul tema della proposta di elezione diretta del Presidente della Regione e della maggioranza.
Il testo, in 22 articoli, è stato pubblicato ieri sul Bollettino Ufficiale della Regione. Da metà aprile potrà partire la raccolta delle 5.277 firme degli elettori valdostani. Il 25 marzo è previsto una conferenza pubblica per illustrare il sistema dell'elezione diretta dei Presidenti di Regione.
Dalle pagine online del "Peuple" l'Union Valdôtaine contesta la proposta di legge sulla Riforma elettorale: "Il rischio, non trascurabile, è quello di andare verso una gestione egemonica del potere da parte del Presidente della Regione".
Dalle operazioni di verifica è emerso che sono 277 le firme regolarmente autenticate. Entro 45 giorni dalla pubblicazione del testo sul BUR, la Commissione dovrà deliberare l'ammissibilità o meno dell'iniziativa.