Tutela minoranze linguistiche, Manes chiede di accelerare ratifica Carta Ue

Il deputato Steger, nell'ottobre scorso ha depositato una proposta di legge, a cui ha aderito nei giorni scorsi Manes, in cui propone la ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, firmata a Strasburgo nel 1992.
Franco Manes camera
Politica

“Il recepimento della carta è una delle condizioni richieste dalle istituzioni europee, in particolare dal consiglio d’Europa, per l’adesione di nuovi paesi al contesto europeo; si ritiene pertanto opportuno che un Paese fondatore del Consiglio d’Europa, quale è l’Italia, provveda sollecitamente all’esecuzione di questo importante strumento internazionale”. A dirlo sono i deputati Steger (SVP) e Manes (Union Valdôtaine). Nell’ottobre scorso Steger ha depositato una proposta di legge, a cui ha aderito nei giorni scorsi Manes, in cui si propone la ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, firmata a Strasburgo nel 1992. La proposta, che vede come primo firmatario l’On. Steger (SVP), si auspica un rapido svolgimento dell’istruttoria legislativa, più volte avviata nel corso delle precedenti legislature, e la definitiva conclusione dell’iter parlamentare di un’iniziativa legislativa ormai non più procrastinabile.

A richiamare l’Italia sulla tutela delle minoranze linguistiche “numericamente inferiori” è anche un parere pubblicato il 13 febbraio scorso dal Comitato consultivo sulla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa.

L’Italia riconosce 12 minoranze linguistiche storiche ma “i diritti di queste comunità sono protetti e attuati in modo molto asimmetrico sul territorio nazionale, e non tutte le minoranze godono in egual misura dei diritti riconosciutigli” evidenzia il quinto rapporto del comitato.

Steger e Manes evidenziano come “lo scopo della carta europea delle lingue regionali o minoritarie, redatta in seno al consiglio d’Europa e aperta alla firma il 5 novembre 1992 a Strasburgo, è di tutelare le lingue storiche regionali o minoritarie d’Europa che rischiano purtroppo di scomparire. Ad oggi, essa risulta firmata da 33 Stati membri del consiglio d’Europa e dalla federazione russa. Il trattato, in vigore dal 1 marzo 1998 dopo raggiungimento delle cinque ratifiche previste, risulta ratificato solo da 25 Stati, mentre i restanti nove non hanno ancora avviato ho esaurito le procedure allo scopo previste. Il diritto a usare una lingua regionale o minoritaria nella vita, sia pubblica che privata, rappresenta un diritto inalienabile dell’uomo, previsto nel patto internazionale di diritti civili e politici adottato e aperto alla firma a New York e il 19 dicembre 1966 e reso esecutivo ai sensi della legge 25 ottobre 1977 e conforme convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma nel 1950 e resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, numero 348”.

L’Italia ha sottoscritto il trattato nel lontano 2000, ma non ha ancora approvato lo strumento di ratifica.

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