E’ stato rinviato al prossimo 12 aprile il processo, che era in calendario per oggi, mercoledì 22 febbraio, nei confronti di un 58enne di origini cinesi, Liqu Hu, chiamato a rispondere di rapina, estorsione ed usura. L’imputato è infatti risultato irreperibile e non essendovi contezza del fatto che abbia coscienza del processo, al collegio presieduto da Eugenio Gramola non è rimasto altro che disporre l’aggiornamento dell’udienza.
La vicenda per cui è a giudizio è della fine del 2021, periodo in cui un cliente del Casinò di Saint-Vincent, anch’egli della Repubblica Popolare Cinese, denuncia ciò che gli è accaduto. Uscendo dalla casa da gioco, desideroso di continuare a giocare, si rivolge al connazionale, individuato come persona disponibile a prestargli del contante. Che non sarebbe stato come recarsi in una banca, probabilmente lo immaginava, ma il resto dei fatti segnalati ai Carabinieri della compagnia di Châtillon/Saint-Vincent mette in luce quanto porta il 58enne a processo.
In prima battuta, il cliente sarebbe stato picchiato, per ottenerne i documenti, che Liqu intendeva quale garanzia del prestito (e che sarebbero stati riconsegnati alla restituzione della somma). E’ l’episodio che, agli occhi degli inquirenti (il fascicolo è affidato al pm Manlio D’Ambrosi), integra la rapina. Quindi, alle botte sarebbero seguite le minacce, per convincere il giocatore a firmare un “contrattino” pre-compilato in tutte le sue parti, salvo la cifra da restituire, lasciata in bianco. Il documento, finito agli atti, perché dalle verifiche è emerso recare le impronte digitali dell’imputato, configura – assieme alle pressioni per sottoscriverlo – le contestazioni di estorsione e usura.
Nel periodo che separa dalla prossima udienza, gli inquirenti sono chiamati ad ulteriori accertamenti per individuare Hu. A quel punto si capirà se il processo potrà avviarsi, o sarà ulteriormente sospeso.