Valanga in Valtournenche, il pm chiede l’archiviazione per la guida indagata

I testimoni sono risultati concordi nel fatto che la vittima, Jean-Vincent Lausseure, 27enne monegasco, non ha seguito le tracce indicate dalla guida alpina Nicola Corradi, che lo accompagnava nell’uscita di eliski dello scorso 13 marzo.
Valanga Cheneil
Cronaca

Tutte le testimonianze raccolte negli accertamenti convergono sull’assenza di responsabilità della guida che accompagnava il 27enne monegasco Jean-Vincent Lausseure nell’uscita di eliski del 13 marzo scorso, giorno in cui perse la vita dopo essere stato travolto da una valanga in Valtournenche. Così, il pm Giovanni Roteglia ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per valanga e omicidio colposi aperto dopo l’incidente, in cui era iscritta come indagato la guida alpina Nicola Corradi.

Nella ricostruzione sviluppata dal Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Breuil-Cervinia – che oltre a sentire i freerider e i professionisti della montagna presenti (nella zona risultavano due gruppi, condotti da Corradi e da un’altra guida) ha compiuto un sopralluogo nell’area dell’accaduto, a circa 2.500 metri – Lausseure stava scendendo, dopo il trasporto a monte in elicottero (il fuoripista era partito dal colle di Croux, a 2.700 metri).

La guida precedeva il giovane, per creare la taccia, e lui era subito dietro, unico sciatore in movimento in quel momento. Stando alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, si è spostato oltre il tracciato ed è stato visto cadere, facilmente avendo staccato la valanga al suo passaggio. Un distacco riferito dai partecipanti all’uscita non di dimensioni importanti, ma dalle conseguenze fatali per il giovane.

Lo sciatore era dotato di tutta l’attrezzatura necessaria all’autosoccorso (pala, sonda e Artva) ed ha azionato anche lo zaino airbag, ma non è bastato a salvarlo. All’arrivo del Soccorso Alpino Valdostano in elicottero, il 27enne era già stato estratto dai partecipanti. Le sue condizioni sono però apparse da subito molto gravi. Il medico dell’equipaggio ha avviato immediatamente le procedure di rianimazione, ma è morto nel volo in elicottero verso valle.

Il suo decesso è stato constatato in aeroporto. Secondo l’esame esterno svolto dal medico legale sul cadavere, la più probabile causa del decesso era da individuare in un’ipossia, cioè la carenza di ossigeno seguita alla neve che lo ha travolto. Nella zona della tragedia, il bollettino neve e valanghe prevedeva quel giorno un rischio di 3 (marcato) su una scala di 5, individuando in neve fresca e vento la principale fonte di pericolo.

3 risposte

  1. L’eliski porta un sacco di soldi,ma è la guida che decide se le condizioni meteo permettono di farlo

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