Nuova puntata live, nuovo tema e nuovi ospiti. Questa volta, la terza da quando è nato il podcast, sul palco della Cittadella dei Giovani, Illumina Aosta ha portato cinque ragazzi “pazzi per la spesa” per parlare dei loro supermercati valdostani preferiti e delle avventure vissute settimanalmente tra scaffali, carrelli e casse più o meno veloci.
Il format dello show è sempre lo stesso: un argomento divertente a fare da fil rouge, un gruppo di ospiti “esperti sul tema”, un moderatore (due eccezionalmente questa volta), una piattaforma a disposizione del pubblico per inviare commenti in maniera anonima e un conduttore a tenere le redini del tutto.
A lottare per difendere il proprio negozio di fiducia, un team tutto al maschile: Andrea Favre, Bartolo Iamonte, Jacopo Zanin, Salvatore Galvano e Alessandro Collura (che i più attenti ricorderanno di aver già visto anche in altre puntate). Gli argomenti che hanno animato la serata i più disparati: i carrelli, una dura prova di guida per molti, i parcheggi, l’abbigliamento tipico del cliente medio nei diversi negozi, ma anche i metodi migliori per creare la lista della spesa e trovare i prodotti nei vari reparti e i trucchetti per non uscire dal supermercato più stressati di quando si è entrati. Ma non solo: dove si trovano i reparti migliori? Come fare a non farsi rubare il carrello da altri utenti distratti? Meglio la cassa tradizionale o quella veloce? Quale negozio ha il parcheggio più comodo? Il dibattito rimane aperto.
Il prossimo episodio
Il prossimo episodio uscirà, come sempre, il mercoledì mattina con un nuovo ospite; mentre per partecipare a una nuova puntata live bisognerà aspettare fine aprile. Nel frattempo per rivedere le altre puntate registrate in Cittadella dei Giovani – la prima sui fastidi quotidiani di Aosta e la seconda a tema clienti bizzarri – ma anche tutti gli altri episodi del podcast, si può andare qui su AostaSera, o su Spotify (solo audio) e Youtube.
8 risposte
Il problema è lo stipendio,un neoassunto prende circa 1200,00 euro netti al mese,a fronte della responsabilità di trasportare persone,sommando al fatto che hai in media un riposo a settimana,che per fare circa 6 ore resti a disposizione circa 10 ore al giorno.rifacciano il CCNL autoferrotranvieri aumentando almeno lo stipendio.
Quindi dopo questa bella analisi statistica cosa si ipotizza di fare per affrontare il problema? Il problema non è solo dato dai tempi di attesa ma anche dalla mancanza di posti letto che genera un certo “disagio” nel pronto soccorso che no n può diventare, come invece è ora, un parcheggio in attesa di una collocazione in reparto. La politica è disinteressata e l’organizzazione ospedaliera assente.
Il problema è che a fronte di un salario netto di circa 1200,00 euro al mese,si ha una enorme responsabilità visto che si trasportano persone,e non di meno sono i turni…per fare circa 6 al giorno magari uno rimane impegnato circa 10 ore al giorno,facendo corse con tempi fuori sede molto lunghi. Rifacciano il CCNL autoferrotranvieri aumentando a dovere lo stipendio.
Perchè non andate a chiedere agli autisti che ancora resistono alle condizioni di lavoro a cui sono costretti dai datori di lavori (condizioni presenti ben prima del periodo covid e dell’attuale carenza di personale), andate a parlare con i giovani assunti nell’ultimo anno che si sono licenziati dopo poche settimane. Troppo comodo per le società nascondersi dietro la frase “non è un lavoro che stimola l’interesse delle persone”. Lavoratori volenterosi ce ne sono ancora molti…bisogna cambiare le condizioni !
Buongiorno
Ci chiediamo in tanti.Noi OSS qualificati con esperienza e siamo in migliaia…!! Da tempo in ricerca di lavoro serio e con contratto dignitoso, come mai questi decisioni della regione? Dal nord al sud passando per il centro Italia è un disastro. In Umbria da dove scrivo io, assunzioni bloccate da anni. La graduatoria del concorso del 2021 ancora non è stata pubblicata e in tanti che abbiamo partecipato con tanto di sacrificio e dedizione. Per il momento meno male funzionano solo le cooperative sociali che offrono contratti innacettabili, chiedono diploma di qualifica professionale ma senza riconoscerlo a 5 o 6 euro l’ora facendo le richieste contro le leggi, abbuso di professione, non rispettando linee guida sulla sicurezza sul lavoro e potrei menzionare molto altro ancora…
Quelle poche RSA semi private che rimangono assumono per conoscenze o con Partita iva. Ho detto tutto, meglio che senza ulteriore commento.
Le colleghe che devono svolgere doppi e tripli turni, massacrati per mancanza del personale e io sto a casa disperata e amareggiata…e mi chiedo perché? non è giusto!..perché si dà colpa di mancanza dei professionisti che non È VERO!?.noi ci siamo, ma non siamo disponibili ad accettare paghe da fame e condizioni di sfruttamento.Questo bisogna che si sappia altrimenti messaggio che arriva a chi legge articoli non è corretto.cordali saluti
Il problema è che in merito a questo si ascolta solo la voce delle aziende e non quella dei dipendenti altrimenti una risposta già c’era. In Valle i giovani preferiscono fare altro e chi viene da fuori tra gli stipendi bassi (nella media nazionale), gli affitti alle stelle, il costo della vita molto più alto di altre regioni d’Italia tutto legato a un nastro lavorativo che può arrivare fino a 14 ore giornaliere magari con pause lunghe lontano da casa e retribuite meno del costo di un semplice panino responsabilità che non elenco in questo commento e tante altre mansioni che un autoferrotranviere deve eseguire nella sua giornata lavorativa fanno si che i giovani si allontanino da questo ambiente lavorativo
Per viaggiare da Pont Saint Martin ad Aosta possiamo utilizzare il treno che è un mezzo migliore dell’autobus di cui abbiamo i mezzi migliori. Si tratta di scegliere tra un migliore e l’altro. Abbiamo anche delle bibiclette migliori. Tutto migliore. La Valle d’Aosta è migliore. Sempre.
Se la paga fosse congrua al lavoro magari a qualcuno verrebbe la voglia di farlo. Stipendi uguali ad uno scaffalista del super mercato.
Tanto vale fare lo acaffalista senza avere rogne e responsabilità.