Malore al rifugio, soccorso alpinista

L’allarme è scattato alle 22.30 di ieri, al Crête Sèche (2.410 metri), sopra Bionaz. Un alpinista italiano era vittima di una crisi allergica. Dopo un tentativo di avvicinamento di Air Zermatt, una guida del Sav e altri lo hanno trasportato a valle. L’uomo ora sta meglio.
Camminata al Rifugio Crete Sèche
Cronaca

L’allarme è scattato attorno alle 22.30 di ieri, venerdì 7 aprile, al rifugio Crête Sèche, 2.410 metri, sopra Bionaz. Un ospite della struttura, un alpinista italiano, si è sentito male: una crisi allergica gli causava dei problemi di insufficienza respiratoria. Una guida alpina, componente del Soccorso Alpino Valdostano, era presente nel rifugio e ha prestato i primi soccorsi.

La Centrale unica, coordinando l’intervento, ha deciso inizialmente per l’attivazione di Air Zermatt, abilitato al volo notturno. L’elicottero elvetico ha però dovuto far ritorno alla base, perché le condizioni meteo di quelle ore rendevano problematico l’atterraggio al rifugio. Alla guida, con alcuni maestri di sci e la gestrice del Crête Sèche, non è quindi rimasto che trasportare il paziente a valle.

Un’ambulanza del 118 e il suo equipaggio da Bionaz sono andati incontro al gruppo in discesa, fino al “rendez-vous”, con la presa in carico del paziente, arrivato in pronto soccorso al “Parini” attorno a mezzanotte e mezza. L’uomo ora sta meglio, dopo la somministrazione della terapia contro le crisi allergiche (in questi casi vengono utilizzati cortisone e antistaminici).

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