La mostra Joan Miró. È quando sogno che vedo chiaro, al Museo archeologico regionale, dedicata al grande artista catalano si è conclusa con 13.084 visitatori. L’esposizione Robert Capa. L’opera 1932-1954 si è invece chiusa, al Centro Saint-Bénin di Aosta, con 8.036 visitatori. Le due mostre con ingresso a pagamento hanno registrato 21.120 visitatori complessivi.
A renderlo noto l’Assessorato dei Beni e Attività culturali. “Siamo particolarmente lieti del risultato raggiunto dal programma espositivo regionale estivo che si è distinto per un’offerta culturale di alta qualità, che è stata apprezzata e premiata dal pubblico – dichiara l’assessore Jean-Pierre Guichardaz –. La stagione autunno-inverno si aprirà a breve con la mostra di Marco Bettio alla Chiesa di San Lorenzo e proseguirà con l’esposizione dedicata a Felice Casorati al Museo Archeologico Regionale, entrambe curate dalla Struttura attività espositive e promozione identità culturale del nostro Assessorato. Prosegue dunque il nostro impegno all’insegna dell’arte, con un’offerta culturale per residenti e turisti che non si limita alla stagione estiva ma abbraccia tutto l’anno”.
Le mostre
La mostra inedita al Museo Archeologico Regionale su Joan Miró, uno dei massimi protagonisti dell’arte del secolo scorso, ha narrato la figura dell’artista-uomo, sfiorando le peculiarità della sua persona e la sua capacità di intrecciare le arti, la poesia, la scultura, il teatro, la fotografia. Il percorso espositivo, composto da libri d’artista, dipinti, sculture, fotografie e documenti multimediali ha evidenziato alcuni temi fondamentali dell’artista catalano, scelti dal Comitato scientifico italo-spagnolo composto da Josep Camps, Josep Massot, Daria Jorioz, Riccardo Auci, Andrea Cremonesi, Enrique Longinotti e Paula Serè: il rispetto per la natura, la libertà politica e l’innovazione del linguaggio artistico.
L’esposizione dedicata a Robert Capa al Centro Saint-Bénin, curata da Gabriel Bauret, era invece composta da oltre 300 opere, selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, che documentavano in modo esaustivo la produzione del celebre fotografo dagli esordi alla morte prematura nel 1954 in Indocina. L’esposizione ha ripercorso la straordinaria vicenda umana e professionale di Capa, nato nel 1913 a Budapest, trasferitosi in gioventù a Berlino dove ha avuto inizio l’attività di fotoreporter, fondatore nel 1947 con Henri Cartier-Bresson e David Seymour della celebre Agenzia Magnum Photos. Fotografo di guerra di grandissima qualità, Capa è diventato un mito nella storia della fotografia del Novecento.
Una risposta
E il forte di Bard su che cifre viaggia?