Mense scolastiche Aosta, Forza Italia: “Si ascoltino ora le famiglie”

Forza Italia chiede di valutare "l'opportunità di riportare in futuro la cucina in ogni istituzione scolastica. Come da tempo noi di Forza Italia chiediamo".
Il pranzo alla mensa scolastica delle Einaudi
Scuola

“Mai come oggi avremmo voluto dire che sì, ci eravamo sbagliati. Invece no, la situazione venutasi a creare nelle mense scolastiche gestite dall’Amministrazione aostana era stata da noi di Forza Italia denunciata già un anno e mezzo fa, sia in consiglio comunale sia in Consiglio Valle, nel silenzio più totale della giunta di Aosta, che alla nostra richiesta di approfondimenti, per il tramite dell’assessore all’istruzione Samuele Tedesco ha sempre risposto con arroganza e sufficienza, salvo ultimamente tirare in ballo addirittura la revoca dell’appalto, senza però procedervi”. Così i coordinamenti regionale e cittadino di Forza Italia commentano gli ultimi sviluppi relativi alla gestione del dossier delle mense scolastiche da parte del Comune di Aosta.

“Una evidente ‘sparata’, come la nuova scuola di Porossan promessa e mai nemmeno avviata. A questo punto, di fronte alle oltre 500 famiglie che hanno deciso di firmare una lettera di forte critica all’attuale gestione delle mense scolastiche di Aosta, tutti i componenti della giunta comunale, e in particolare l’assessore Tedesco, traggano le dovute conclusioni, riflettano per bene sul loro operato e inizino ad ascoltare ciò che fino a oggi hanno fatto finta di non sentire, valutando l’opportunità di riportare in futuro la cucina in ogni istituzione scolastica. Come da tempo noi di Forza Italia chiediamo”.

Contro il servizio mensa di Aosta oltre 500 firme. “Sistematico digiuno dei bambini”

15 aprile 2024

La mensa scolastica di Aosta lascia i bambini a stecchetto, se non addirittura a digiuno. A denunciarlo sono ancora una volta i genitori con una lettera indirizzata all’Amministrazione comunale e regionale, alle forze politiche e ai media, e sottoscritta da oltre 500 persone, con figli nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. L’obiettivo: sollecitare, “per l’ennesima volta nell’amministrazione comunale un’attenzione alle esigenze reali delle famiglie che non possono essere oggetto di una propagandata “educazione alimentare” che non è il fine ultimo di un servizio essenziale quale la mensa scolastica”.

Le criticità sono note da tempo, ma a detta dei genitori dei bambini che usufruiscono del servizio “non hanno oggi ancora trovato adeguata soluzione”. L’attenzione della missiva si focalizza in particolare sulla realizzazione del menù che, “indipendentemente da qualsiasi considerazione di ordine nutrizionale, ha un unico esito: l’allarmante e sistematico digiuno dei bambini, con il conseguente preoccupante e diseducativo spreco alimentare”.

A confermare che “i bambini non mangiano” sarebbero “alcuni insegnanti e assistenti”, ma anche i “questionari dei genitori che hanno assistito al pasto”. I piccoli si troverebbero così a consumare pane e frutta, “i soli alimenti graditi ai bambini”.
Per questo alcune famiglie si sono organizzate per ritirare i bambini da scuola alle 12.15 e chi impossibilitato chiede “la dieta in bianco unico mezzo per ottenere un piatto semplice”.

I genitori firmatari della missiva parlando di “fallimento radicale” di un servizio, quale quello della mensa scolastica, volto a “nutrire i bambini in vista delle attività didattiche del pomeriggio”.

“Siamo consapevoli della necessità di un’educazione alimentare, ma siamo altrettanto sicuri che questa non passi attraverso lo spreco al quale i bambini assistono ogni giorno nell’impotenza degli adulti presenti”.
Per questo le famiglie chiedono “una razionale revisione del menù e della sua preparazione“, lamentando peraltro di non aver avuto riscontri sul questionario di gradimento che era stato loro inviato. “Per molti di noi questo è l’ennesimo tentativo di fare sentire la propria voce al quale non è corrisposto nessun reale cambiamento”.

Dice di non aver ancora ricevuto la lettera, l’Assessore comunale all’Istruzione Samuele Tedesco, e pertanto di non volerla commentarla.
Ricorda però come “l’argomento delle mense è stato affrontato due settimane fa in Consiglio comunale registrando la soddisfazione dell’opposizione. Abbiamo in quell’occasione presentato anche i dati del questionario”.

A inizio marzo la Giunta comunale ha approvato, inoltre, le linee guida per il nuovo appalto, che dovrebbe partire dal prossimo anno scolastico, “frutto della rete partecipativa e che prevedono un menù che faciliti l’appetibilità dei bambini, che decideremo noi”. Ai gestori del servizio l’Amministrazione comunale chiede in particolare “un proficuo bilanciamento tra una corretta alimentazione, la promozione della filiera corta e biologica e le esigenze dei bambini, utenza del tutto peculiare e che deve essere messa concretamente in condizione di apprezzare e mangiare ciò che trova nel piatto”. Attenzione dovrà essere posta poi alla funzionalità nel rapporto tra centro di cottura e punto di somministrazione, al potenziamento ed interconnessione, sia durante l’anno scolastico sia durante il periodo estivo, dei servizi ludico educativi in generale. “Per i vari servizi, come l’assistenza – spiega ancora Tedesco –  sarà richiesta la formazione obbligatoria”. 

11 risposte

  1. Cosa si può dire di un assessore, Samuele Tedesco, che ha definito “momento aperitivo” le verdure in pinzimonio servite a bambini di 4 anni? Un consiglio all’assessore: cresca, maturi e poi, forse, apra la bocca.

  2. Educazione alimentare? Ma chi parla così vorrei vedere se non condisce le verdure??? Sinceramente preferisco che mio figlio mangi verdura a differenza di oggi venga buttata, perché a parte gli ospedalizzati tutti condiscono i contorni…educazione alimentare…ma di che parliamo

  3. Ci sono TANTI genitori che CONCORDANO con la linea intrapresa dal comune di portare anche nella mensa scolastica un’adeguata educazione alimentare. Ci sono genitori che quotidianamente fanno lo sforzo di preparare e servire piatti sani e vari ai propri figli e un passo indietro in questo momento significherebbe in parte vanificare questo impegno. E poi bisogna mettere il punto sul fatto che la prima medicina per il nostro corpo è proprio il cibo.

    1. Appunto! Quindi perché servire ai nostri bambini piatti plastificati, il più delle volte nemmeno caldi, il più delle volte scotti e qualche volta anche con qualche ‘intruso’ al suo interno? Lei a casa mangia per caso così?

  4. L’educazione alimentare va fatta in famiglia.. queste difficoltà della refezione sono le conseguenze del fallimento dell’educazione al cibo da parte dei genitori..
    Tuttavia , il comune, conscio di questo fallimento genitoriale, ha provato a sostituirsi alla famiglia.. ma ha trovato un muro di gomma nei genitori che si preoccupano di accontentare in tutto e per tutto la prole…

    1. Se fosse così come dice lei, signor Stefano, sarebbe gravissimo, perché io non voglio vivere in un paese dove il Comune cerca di sostituirsi alla famiglia nell’educazione della prole. Queste schifezze lasciamole fare alla Repubblica Popolare Cinese, che può forse piacere alla maggioranza di sinistra di Aosta, ma non credo proprio piaccia a vuole essere libero.

  5. Di fronte a un fallimento del genere, l’assessore Samuele Tedesco dovrebbe soltanto chiedere scusa e dimettersi. E smetterla una volta per tutte di seguire e spiare sui social chi non la pensa come lui e osa addirittura criticare il suo operato. Non siamo all’asilo!

  6. È stato un vero fallimento! L’educazione alimentare dei ragazzi non è fatta da esperimenti.Ci vanno persone competenti e formate.Caro assessore fai un passo indietro perché sarà un boomerang alle elezioni.

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