Si è concluso ieri, lunedì 6 ottobre, al Tribunale di Roma, il processo di primo grado nei confronti di Flavio Perrin, allevatore di 57 anni di Torgnon, imputato di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Il collegio giudicante lo ha condannato a dieci mesi di reclusione (pena sospesa), stabilendo inoltre la confisca, nei suoi confronti, di 164.880 euro (l’ammontare dei contributi ritenuti percepiti in modo illegittimo), o di beni per un valore equivalente.
Nella ricostruzione del Corpo forestale della Valle d’Aosta (aveva indagato, sviluppando le indagini delegate dalla Procura europea, l’aliquota della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica), Perrin aveva inserito sulle domande uniche di pagamento e di sostegno – per il conseguimento di alcuni aiuti all’agricoltura dell’Unione europea nelle campagne tra il 2020 e il 2022 – la disponibilità di terreni occupati abusivamente.
Fondi situati a Valtournenche e Torgnon (di proprietà, rispettivamente, di una consorteria e di una società) di cui l’imputato aveva indicato l’utilizzo da parte della sua azienda agricola, nella modulistica per gli aiuti, ma che – per effetto di due sentenze del Tribunale di Aosta, era emerso nell’inchiesta – avrebbe dovuto lasciare entro il novembre 2019, vale a dire nell’anno precedente alle campagne cui si riferivano le istanze depositate.
Per effetto di quelle superfici, l’accusa – rappresentata in aula dal pm della Procura europea Adriano Scudieri – ha sostenuto in aula (il capo d’imputazione è stato modificato nel corso del processo) che Perrin fosse riuscito ad ottenere indebitamente, per le campagne 2020, 2021 e 2022, aiuti per 164.888 euro. Per la campagna 2022, il reato (relativamente ad una delle misure) è stato contestato in forma tentata, per una richiesta di contributo (non percepito) pari a 32.622 euro.
Gli aiuti rientravano nell’ambito della Politica agricola comune e al sostegno dello sviluppo rurale. La Regione si era costituita parte civile, attraverso l’avvocatura interna (diretta dall’avvocato Riccardo Jans), chiedendo il risarcimento dei danni subiti. Il tribunale collegiale ha stabilito che l’entità degli stessi vada fissata in sede civile, ma ha intanto fissato una provvisionale, a favore dell’ente, di 11mila euro. Perrin, secondo la sentenza, dovrà anche rifondere all’amministrazione le spese processuali, per oltre 4mila euro, più oneri.
L’imputato era assistito dall’avvocato Orietta Bonifacio. Nella prima udienza del processo, tenutosi a Roma perché là ha sede l’Agea (l’organismo che eroga le misure), erano stati sentiti alcuni testimoni. Ieri, la discussione tra le parti. Le motivazioni alla sentenza sono attese entro 60 giorni. Una volta disponibili, i difensori dell’imputato potranno valutare se presentare ricorso in Corte d’Appello.
Terreni non disponibili indicati nelle richieste di contributo, agricoltore a giudizio
20 maggio 2024, ore 17.24
Aver indicato sulle domande uniche di pagamento e di sostegno – per il conseguimento di aiuti all’agricoltura dell’Unione europea – la disponibilità di terreni occupati abusivamente, perché oggetto di sentenze di rilascio del Tribunale di Aosta. Per questo motivo, la Procura europea ha chiesto di processare un imprenditore agricolo valdostano, il 55enne Flavio Perrin di Torgnon, contestandogli l’indebita percezione di contributi per le annualità 2020 e 2021, nonché il tentativo di ottenere le erogazioni nel 2022.
L’udienza preliminare è fissata, dinanzi al Gup del Tribunale di Roma (luogo ove ha sede l’organismo che eroga le misure, l’Agea), per il prossimo 12 giugno. La Regione Valle d’Aosta, individuata dall’inchiesta come parte offesa (una percentuale di contributo è a carico del bilancio di piazza Deffeyes), ha deciso nella seduta della Giunta di oggi, lunedì 20 maggio, di costituirsi parte civile nel processo. Il mandato di rappresentare l’ente nel giudizio è stato conferito all’avvocatura interna.
Le indagini sono state sviluppate dal Corpo forestale della Valle d’Aosta (l’aliquota della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica). Nella ricostruzione inquirente, l’imputato avrebbe segnalato nella modulistica di richiesta degli aiuti di avere la disponibilità, per la propria azienda agricola, di terreni situati a Valtournenche e Torgnon (di proprietà, rispettivamente, di una consorteria e di una società), mentre secondo due sentenze del Tribunale di Aosta avrebbe dovuto lasciarli entro il novembre 2019, quindi nell’anno precedente alle campagne cui si riferivano le istanze depositate.
Così facendo – è la tesi d’accusa – l’agricoltore ha ottenuto indebitamente circa 135mila 200 euro di contributi per gli anni 2020 e 2021. Per il 2022, in cui il reato è contestato in forma tentata (giacché l’erogazione non ha avuto corso), il danno potenziale per le finanze europee è stato calcolato in 68mila 600 euro circa. Gli aiuti rientrano nell’ambito della Politica agricola comune e al sostegno allo sviluppo rurale. L’imputato è affiancato dall’avvocato Alessandra Cardella, del foro di Torino.
 
				 
															
 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								