Villette di La Thuile, intesa tra Comune e proprietari: solo per una la demolizione integrale

L’accordo è stato approvato dal Consiglio comunale, in seduta segreta, lo scorso 1° luglio. E’ coperto da un vincolo di riservatezza, ma include gli impegni assunti dal Comune nell’aprile 2022.
La Thuile - Immagine di archivio
Cronaca

Dopo gli impegni assunti dall’ente nell’aprile 2022, sono culminate in un accordo le negoziazioni tra il Comune di La Thuile e i proprietari delle tre villette unifamiliari in frazione Thovex, al centro di un annoso contenzioso e di cui il Consiglio di Stato aveva disposto la demolizione nel 2021. L’intesa, coperta da un accordo di riservatezza, è stata approvata dal Consiglio comunale lo scorso 1° luglio, “in sessione urgente ed a porte chiuse”, che ha anche autorizzato il sindaco Mathieu Martinet Ferraris alla sua sottoscrizione.

I dettagli dell’accordo ( “da formalizzarsi per fasi, volto a minimizzare gli effetti demolitori, con benefiche ricadute per tutti i soggetti interessati”) non sono quindi noti nel dettaglio, ma in esso rientrano gli intenti enunciati nella precedente deliberazione del Consiglio comunale sul tema, ripresi nell’atto odierno (che ha visto 7 voti a favore e l’astensione del consigliere di minoranza Christian Giovanni Manfredi). Da questi si desume che solo una villetta sarà demolita interamente, giacché a favore di uno dei proprietari sarà trasferita la proprietà di una porzione di terreno in altra località, “che consenta la realizzazione di una unità immobiliare di volumetria pari alla struttura che verrà demolita”.

Il proprietario della struttura da demolire sarà inoltre esonerato “dal pagamento delle opere di urbanizzazione per l’eventuale costruzione del nuovo fabbricato”. Infine, il Comune, “subordinatamente al raggiungimento di un accordo in tal senso anche tra il comune ed il condominio” situato accanto alle villette e che aveva sollevato il contenzioso, potrà “acquisire una parte interrata del fabbricato sottostante alle tre villette da adibire a magazzino comunale per il ricovero degli arredi urbani durante la stagione invernale e con passaggio limitato ai periodi di bassa stagione”.

La volontà dell’attuale amministrazione di raggiungere l’accordo con i proprietari, aveva spiegato il sindaco Ferraris nella seduta del 2022, era dettata dal “minimizzare il danno sia da un punto di vista sociale, sia dal punto di vista del contenzioso che si è instaurato fra il Comune e i proprietari delle villette”. Nell’agosto 2021, i proprietari delle tre villette avevano infatti notificato all’amministrazione l’atto di citazione dinanzi al Tribunale civile di Aosta per una richiesta di risarcimento danni di oltre 7 milioni di euro. Il primo cittadino aveva poi sottolineato che “il danno sarebbe stato anche ambientale, perché poi tutto il materiale (l’esecuzione della demolizione era posta in capo al Comune, ndr.) avremmo dovuto smaltirlo”.

Nel pronunciarsi per la demolizione dei tre immobili unifamiliari (abitati da 13 persone), i magistrati del Consiglio di Stato avevano messo nero su bianco che a viziare la concessione edilizia ritenuta non legittima non era il terreno acquistato al tempo dai proprietari, che risultava edificabile, ma nel fatto che gli interessati fossero “privi della disponibilità giuridica della viabilità necessaria per l’accesso ai nuovi fabbricati”. L’area ove sono state edificate le villette è infatti servita da una strada vicinale, che passa accanto al condominio Hermite.

Erano stati gli abitanti di questa unità, oltre una decina di anni fa, ad innescare il contenzioso. Durante i lavori di costruzione delle villette, i proprietari avevano ottenuto un accesso temporaneo, attraverso una zona protetta, ma il diritto di passaggio non era poi stato loro riconosciuto e la casa dei condomini è andata avanti, portando al pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato, che aveva stabilito la demolizione dei tre stabili.

Una sentenza che – è richiamato nella delibera comunale – faceva salva “la possibilità del raggiungimento di eventuali accordi transattivi”. Per effetto dell’intesa (auspicata anche in un’audizione in Consiglio Valle), la demolizione non sarà più totale. Chissà, però, se tutte le parti (e in particolare il proprietario che si vedrà demolire l’abitazione) riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno.

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