Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive, da oggi i valdostani possono chiedere il “Cin”

In questa prima fase di sperimentazione "non si incorrerà in sanzioni, e ai cittadini che lo desiderano è consentito di adeguarsi agli obblighi correlati al CIN".
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Turismo

Da oggi anche i cittadini e gli operatori valdostani possono richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili. Per farlo, occorre accedere all’apposita piattaforma online del Ministero del Turismo tramite SPID o CIE.

Prende il via, infatti, per la Valle d’Aosta, assieme all’Emilia Romagna e al Piemonte la fase sperimentale della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR).

“Le disposizioni inerenti alla BDSR saranno applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di entrata in funzione della banca dati a livello nazionale, prevista non oltre il 1° settembre 2024” spiega una nota del Ministero del turismo. “In questa prima fase di sperimentazione, quindi, non si incorrerà in sanzioni, e ai cittadini che lo desiderano è consentito di adeguarsi agli obblighi correlati al CIN”.

Strutture e alloggi valdostani nella Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive

19 agosto 2024

Nei prossimi giorni i dati delle strutture turistico-ricettive e degli alloggi a uso turistico valdostani confluiranno nella Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR).

Si tratta di un adempimento a cui stanno dando corso tutte le Regioni italiane, come previsto da un decreto legge, per consentire di raccogliere in un’unica banca dati tutte le strutture ed alloggi presenti sul territorio nazionale.

A seguito dell’attivazione della BDSR, prevista per il mese di settembre, tutti i titolari di strutture turistico-ricettive e di alloggi a uso turistico avranno due mesi di tempo per accedere, integrare alcuni dati e scaricare il CIN (Codice Identificativo Nazionale), che dovrà poi essere esposto all’esterno dello stabile in cui è esercitata l’attività ed in ogni annuncio ovunque pubblicato, anche sui portali telematici.

La Regione, con il supporto di INVA SpA e con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti per le aziende ed i locatori, ha operato in modo da trasferire nella BDSR tutti i dati che sono già presenti sulle piattaforme regionali; dopo l’acquisizione del CIN, i relativi titolari continueranno a operare sulle piattaforme regionali, come già sono abituati a fare per le operazioni connesse alla gestione amministrativa, dalla comunicazione dei dati Istat alle eventuali variazioni riguardo alle caratteristiche dell’ospitalità offerta, e, per quanto riguarda le strutture alberghiere e i campeggi, alle attività inerenti i prezzi e la classificazione.

L’Assessorato sta costruendo una rete di assistenza che si affiancherà a quella statale e, confrontandosi con le Associazioni degli operatori, fornirà a ciascun titolare di strutture turistico-ricettive e di alloggi ad uso turistico specifiche istruzioni per le operazioni di acquisizione del CIN.

“Come Governo regionale – sottolinea in una nota l’Assessore Giulio Grosjacques – stiamo valutando se e come modificare la normativa regionale di settore. Sicuramente non vogliamo rinunciare alle nostre prerogative statutarie, che tra l’altro ci sono state confermate dalla Corte Costituzionale con la sentenza depositata nel mese di maggio di quest’anno, con la quale è stato rigettato un ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri contro la nostra l.r. 11/2023 in materia di locazioni brevi per finalità turistiche. Tuttavia vogliamo evitare a coloro che investono nel settore dell’ospitalità di inserire gli stessi dati sulle piattaforme dello Stato e su quelle della Regione, cosa che creerebbe una duplicazione di adempimenti senza dare nessun valore aggiunto.”

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