Dopo mesi di stallo, Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier primo ministro. “L’ha incaricato di costituire un governo di unità al servizio del paese e dei francesi” spiega il comunicato dell’Eliseo che annuncia la nomina.
A Barnier arrivano le congratulazioni del presidente Presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, e dell’Assessore agli affari europei, all’innovazione, al PNRR e alle politiche nazionali della montagna, Luciano Caveri.
“Il nuovo Primo Ministro francese, Michel Barnier, è sempre stato un amico della Valle d’Aosta. – evidenzia Testolin – Nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera politica e istituzionale, si è costantemente impegnato per sensibilizzare le istituzioni dell’Unione Europea sulle ragioni delle comunità alpine. Concetti e sensibilità che Michel Barnier ha ribadito lo scorso dicembre intervenendo, a Saint-Vincent, durante il Sommet Grand Continent. In quell’occasione, ricordiamo, insieme all’Assessore Luciano Caveri, gli abbiamo conferito il titolo d’Ami de la Vallée d’Aoste. Congratulandoci con Michel Barnier per la sua nomina, speriamo che possa rivitalizzare alcuni dossier comuni tra l’Italia e la Francia, strategici per lo sviluppo delle aree montane e in particolare della nostra comunità, che riguardano soprattutto la questione dei trasporti transalpini.”
Nato a La Tronche, nelle Alpi francesi, vicino Grenoble, Barnier a 73 anni è il più anziano primo ministro nella storia della Quinta Repubblica francese. E’ stato per la prima volta ministro nel 1993, poi tre volte durante le presidenze di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy. Due volte commissario europeo a Bruxelles, poi, tra il 2016 e il 2021, ha guidato le trattative per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.
“Sono amico di Michel Barnier da più di 25 anni. – ricorda Caveri – L’inizio di questa relazione è legato alla cooperazione transfrontaliera e al lavoro comune che abbiamo svolto quando ero deputato, su dossier significativi come quello del Piccolo San Bernardo. Successivamente ci siamo ritrovati al Parlamento Europeo quando lui era Commissario alla politica regionale e io presiedevo la commissione parlamentare sullo stesso tema. Il legame con Michel Barnier non si è mai interrotto, è stato lui, come Ministro dell’Agricoltura, a consegnarmi la Legione d’Onore che mi è stata conferita dal Presidente Jacques Chirac. Le sue relazioni con la Valle d’Aosta si sono ulteriormente rafforzate con il conferimento del titolo di Ami de la Vallée d’Aoste e, infine, con la sua partecipazione lo scorso dicembre al Sommet Grand Continent.”
4 risposte
L’ami des banquiers et des hommes puissants, Barnier.
Per informarsi aldilà del mainstream che tutto sottace e manipola sul caso Macron ecco un video francese interessante dal titolo eloquente: ” De Pinochet à Macron, 50 nuances de coup d’états”:
https://www.youtube.com/watch?v=1ohgKKy_GVs&t=908s
C’è stata una grandissima mobilitazione nelle recenti elezioni indette da Macron con altissima partecipazione al voto dei francesi, che evidentemente volevano sbarrare la strada ad un governo di estrema destra, tantè che il Rassemblement National, ex Front National di Le Pen, col ragazzino Bardella come figurante, che al primo turno era in testa, nel secondo turno è stato ampiamente sorpassato dal Front National di sinistra, con LFI come maggiore azionista. Però Macron che da tempo strizza occhio all’estrema destra, che d’altronde ha già avuto l’imprimatour degli industriali, cosa ha fatto per nuovamente contrastare le volontà dell’elettore francese? Ha temporeggiato per ben due mesi, record totale assoluto per la Francia, ha totalmente ignorato la candidata del Front Lucie Castets e infine inn sfregio agli elettori ha conferito incarico ad un personaggio noto per le sue idee destrorse e la vicinanza con l’estrema destra, appartenente ad un partito minoritario di destra ribaltando totalmente la volontà dell’elettorato franncese che a questo punto si chiede cosa serva andare a votare e se non sia meglio fare una rivoluzione nelle piazze, cosa cui i fracesi son avvezzi.
Macron, ovvero il tradimento delle elezioni, ci ha messo due mesi, record storico per mettere questo burocrate di destra che continui le politiche neoliberiste fatte da lui a favore delle grandi imprese e contro agricoltori pensionati e lavoratori vari, un mezzo colpo di stato, visto che avrebbe dovuto conferire incarico al partito maggiore cioè al front populaire che ha vinto elezioni, indette da Macron medesimo ma non ha voluto neppure prendere in considerazione il cadidato della sinistra, tirando fuori dal cilindro alla viglia di quando si doveva discutere la sua destituzione questo personaggio che ha contatti col Rassemblement national di Le Pen. La democrazia in Francia è fasulla, con Macron è totalmente accantonata e non da ora.
Vista la menata Tunnel Monte Bianco, con i francesi fortamente contrari al raddoppio, sto riconoscimento puzza molto di marchetta per ottenere il si alla seconda canna, sfruttando al sua amicizia con Caveri.
Cchissene frega se poi la Francia spenderà poi una marea di soldi per militarizzare il cantiere e tutta la Val d’Arve per completare i lavori: e ce la faranno pagare per questa mossa la popolazione francese del Bianco se si avverrà il raddoppio.