“Cantiere Cogne”, il punto sugli interventi di riqualificazione del quartiere operaio di Aosta

Riqualificazioni, ripavimentazioni, verde, interventi su case, strade, autorimesse. I cantieri del Programma qualità dell'abitare (Pinqua) nel quartiere Cogne procedono. A che punto siamo, contando che il Pnrr prevede la consegna nel 2026?
Una foto zenitale del quartiere Cogne, ad Aosta
Comuni

Mentre proseguono i lavori del bando di rigenerazione urbana al quartiere Dora, c’è anche l’altro grande fronte aperto dal Comune di Aosta sul lato lavori pubblici, ovvero gli interventi nel quartiere Cogne legati alPinqua”, il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare nato come finanziamento a sé nel 2021 e inserito poi – tagliandone drasticamente i tempi – all’interno dei progetti Pnrr.

Come per il quartiere Dora, sono circa 20 i milioni di euro previsti, ora, per la riqualificazione della zona, cui si aggiungono gli oltre 5 – finanziati dal Comune con risorse proprie – per la demolizione dei “grattacieli” di via Capitano Chamonin. Ai ponteggi e ai lavori del Pinqua si è unita poi la partita del “Superbonus 110%”, ed il quartiere, oggi, è un immenso cantiere. Qual è, però, lo “stato dell’arte”?

“Il Bonus 110 è stato affidato direttamente dall’Arer – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto –, e dalle notizie che ho raccolto posso confermare che nonostante vi siano stati problemi di risoluzione del contratto con una ditta, i lavori sono stati riaffidati in tempi molto brevi e sono in corso”.

“Per quanto riguarda gli interventi di competenza del Comune di Aosta, riguardanti il progetto Pinqua, otto dei 15 interventi nel quartiere Cogne, per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro, sono stati affidati”, aggiunge. Anche una parte che inizialmente ha faticato a decollare: “Recentissimamente, è stato aggiudicato anche quello relativo alla riqualificazione di piazza Soldats de la neige, inizialmente andato deserto. L’intervento prevederà la demolizione dei prefabbricati rossi e la formazione di uno spazio pedonale di qualità, con arredi e aree verdi, che incrementerà sensibilmente la vivibilità e la socialità del quartiere”.

Gli interventi nel cuore del quartiere Cogne

Entrando nel merito dei lavori complessivi, Cometto spiega: “Sono stati avviati i lavori di riqualificazione dell’autorimessa da 340 posti auto in via Liconi, inutilizzata da tempo per carenze normative. La previsione contrattuale di ultimazione è per il dicembre 2025. La sua entrata in esercizio incrementerà del 30 per cento il numero di stalli bianchi presenti sul quartiere portandoli dai circa 1.000 attuali a 1.300”.

Non solo: “Stanno andando avanti i lavori di completa riqualificazione e sopraelevazione delle case Gazzera dove verranno realizzati 36 nuovi alloggi – ancora l’Assessore –. I 24 appartamenti esistenti erano chiusi da tempo in quanto giudicati inadeguati dall’Arer. Anche i lavori dell’area mercatale stanno procedendo nella porzione nord”.

Qui, il progetto prevede “la completa ripavimentazione dell’area con masselli autobloccanti, la creazione di una nuova quinta alberata nella zona ovest e attrezzature per la fornitura di energia elettrica ai mercati e alle auto elettriche”.

Diverso per la riqualificazione dell’asse di via Colonnello Alessi che – dice Cometto – “è stata posticipata in maniera da evitare interferenze con i cantieri delle Fresia e delle Gazzera. Una volta ultimati gli interventi edili più pesanti si provvederà alla riqualificazione degli spazi viari”.

Poi, il resto: “La primavera dovrebbe vedere ultimati i lavori di una parte delle Giacchetti – aggiunge l’Assessore –, mentre le case Filippini e le Stura sono già in via di ultimazione. Anche l’area mercatale dovrebbe essere ultimata entro la primavera del 2025, così tornerà il doppio senso di marcia in via Liconi”.

A questo si aggiunge l’ex lavatoio che – era emerso in Consiglio comunale nell’agosto 2021 – diventerà una saletta polivalente.

Un intervento complesso e con tempi stretti

Intervenire nel quartiere non è facile. Proprio per la sua caratteristica principe, e forse più preziosa: la complessità di una zona nata con una gerarchia precisa – il quartiere operaio per i lavoratori della Cogne – che negli anni è stato tacconato e si è sviluppato in maniera “disordinata”. O meglio, senza un progetto coerente d’insieme.

“Il quartiere è frammentato – dice Cometto –. Lo è anche da recinzioni e da vari tipi di pavimentazioni diverse. Per questo l’intervento, anche se è difficile capirlo adesso con i cantieri, ha la visione e la volontà è dargli una coerenza. Soprattutto negli spazi comuni. Una coerenza, più qualità e più permeabilità”.

Qualche esempio? “Basti pensare che in place Soldats de la neige c’è una recinzione che chiude un’area verde che non si può usare perché c’erano delle scuole che oggi non ci sono più – prosegue l’Assessore –. Un’area verde che si può solo guardare. In poche parole, situazioni figlie di una storia complicata”.

I rendering degli interventi nel quartiere Cogne di Aosta
I rendering degli interventi nel quartiere Cogne di Aosta

Tra le difficoltà, anche qualcheanomaliainaspettata: “Intervenendo nell’autorimessa abbiamo trovato delle auto abbandonate da anni. Essendo un’area privata non possiamo rimuoverle. Per ora siamo stati obbligati ad accantonarle sulle rampe, il che sta un po’ rallentando le operazioni. Che comunque stanno proseguendo”.

Quando il Pinqua fu “assorbito” dal Pnrr, la prima questione in ballo è stata quella dei tempi per i lavori. Un calcolo semplice: il Programma qualità dell’abitare prevedeva lavori per dieci anni, finanziati per 1,5 milioni l’anno, mentre il Piano nazionale di ripresa e resilienza impone il taglio del nastro entro il 2026. Punto.

Il sindaco Gianni Nuti, in Consiglio comunale, l’aveva preso come un vantaggio “data la tempestività con cui possiamo dare risposte ai cittadini”, aveva detto in aula. Cometto conferma la linea: “L’inserimento nel Pnrr è stato un bene, anche per non avere cantiere perpetui per dieci anni. Abbiamo avuto le risorse nell’immediato per avere tutto e subito tra due anni. È vero che sono due anni di disagi più elevati, ma penso sia un ragionamento che ognuno del quartiere avrebbe fatto se avesse potuto scegliere”.

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