Iscritti alle scuole in calo, dal 2027 possibili accorpamenti tra istituzioni scolastiche

Le valutazioni si faranno numeri alla mano, insieme alle scuole e agli enti locali, in vista del prossimo Piano di dimensionamento che coprirà il triennio 2027-2030. "Gli eventuali accorpamenti riguarderanno l'aspetto organizzativo come le dirigenze e la segreteria", spiega la sovrintendente agli Studi, Marina Fey.
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Scuola

Nessun accorpamento tra le istituzioni scolastiche valdostane fino al 2027. Poi si vedrà. Complici la denatalità e il calo demografico – con gli iscritti alle scuole “in netto calo” soprattutto negli ultimi cinque anni – nel prossimo Piano di dimensionamento delle scuole della Valle, che coprirà il triennio 2027-2030, “si dovrà valutare attentamente, insieme alle istituzioni scolastiche, agli enti locali e ai sindacati, con i quali abbiamo già più di una volta affrontato questo tema, l’opportunità di eventuali accorpamenti“.  A spiegarlo, in Consiglio Valle, è l’assessore regionale al Sistema educativo Jean-Pierre Guichardaz, rispondendo ad un’interrogazione della consigliera del Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz.

“Abbiamo delle scuole che hanno dei numeri sempre più bassi, ciò significa avere due segreterie e due responsabili”, dice l’assessore, precisando che “nella nostra regione – a differenza di quanto avvenuto a livello nazionale nell’ambito del Piano di dimensionamento, che ha previsto un numero significativo di accorpamenti di scuole per raggiungere almeno 1.000 alunni per ogni istituzione scolastica –  sono state mantenute 25 istituzioni scolastiche educative, di cui 18 di base, 6 superiori e il convitto Chabod”.

Ciò è stato possibile grazie alla legge regionale del 2000 che definisce come “indice di dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche” una media di 500 studenti con “una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa di norma tra 300 e 700 alunni”. “Tra le varie peculiarità, abbiamo anche quella di poter dimensionare la nostra realtà territoriale – aggiunge Guichardaz -, che non può essere assimilata a quella delle grandi città o delle regioni che hanno territori diversi dal nostro”.

Quanto ai numeri, secondo l’ultimo Memento statistico della scuola valdostana, pubblicato nel 2024, in dieci anni gli iscritti alla scuola dell’infanzia sono passati da 3.530 a 2.458, con un calo del 30,4%. “Il fenomeno si è accentuato negli ultimi cinque anni“, si legge nel documento, e si riflette anche nella scuola primaria, dove gli iscritti sono calati del 18,06%: erano 5.957 nell’anno scolastico 2014-2015, sono diventati 4.848 nel 2023-2024.  I dati sono più stabili per la scuola secondaria di primo grado, dove si è scesi da 3.603 a 3.515 iscritti, e sono in leggero aumento per la scuola secondaria di secondo grado (da 5.273 a 5.475 iscritti).

Andamento iscritti alle scuole valdostane negli ultimi anni
Andamento iscritti alle scuole valdostane negli ultimi 10 anni

Per il prossimo anno scolastico, sono previsti 758 iscritti al primo anno della scuola dell’infanzia (erano 727 lo scorso anno e 729 due anni fa), grazie anche ai 41 anticipatari (nati tra gennaio e aprile). Il calo della natalità incide di più alla primaria, dove si registrano, per l’anno scolastico 2025-2026, 781 iscritti al primo anno contro gli 886 dello scorso anno e gli 857 di due anni fa e sulla secondaria di primo grado (1.022 iscritti al primo anno contro i 1.050 dello scorso anno e 1.116 di due anni fa). In leggero aumento gli iscritti ai primi anni della scuola secondaria di secondo grado: saranno 1.196 il prossimo anno, mentre erano 1.140 nell’anno scolastico 2024-2025 e 1.191 nell’anno scolastico 2023-2024.

Per la sovrintendente agli Studi, Marina Fey, è ancora prematuro sbilanciarsi sugli eventuali accorpamenti che potrebbero essere previsti nel prossimo Piano di dimensionamento 2027-2030. “Analizzeremo i numeri insieme all’Osservatorio regionale economico e sociale – spiega -. Se scenderanno ulteriormente valuteremo degli accorpamenti tra istituzioni scolastiche soprattutto dal punto di vista organizzativo, per quanto riguarda la dirigenza e la segreteria. Saranno valutazioni che verranno fatte a tempo debito. Non è che d’imperio la Regione accorpa, si coinvolgeranno gli enti locali e le istituzioni scolastiche”.

Tra le realtà più a rischio, ci sono “le scuole della Bassa e Media Valle – aggiunge la sovrintendente – ma si potrebbero farei dei ragionamenti anche su Aosta dove abbiamo cinque istituzioni scolastiche. Prima dobbiamo ancora capire quali saranno i numeri nel complesso. È inutile tenere delle scuole con la metà delle aule che non servono. L’idea è quella di razionalizzare dove ci sono della necessità, senza andare a discapito della qualità della didattica”.

Intanto, per il prossimo anno scolastico, l’unica novità in vista riguarda i 6 bambini di Perloz che frequenteranno la scuola dell’infanzia. “Con la nascita del polo 0-6 anno a Lillianes – spiega la sindaca, Ivana Chanoux – abbiamo chiesto di essere ricongiunti alla scuola dell’infanzia di Lillianes, in un ottica di continuità, e non più a quella di Pont-Saint-Martin”.

Durante la risposta all’interrogazione, l’assessore Guichardaz ha spiegato che, nonostante l’espletamento del concorso, per il prossimo anno scolastico mancheranno  all’appello 4 dirigenti, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori posti liberi in base alle richieste di mobilità che vanno presentate entro luglio. L’impegno, annunciato dall’assessore, è di rendere permanente quanto previsto dalla legge regionale del 2024 che prevede ulteriori esoneri e semi esoneri del personale docente che potrà così aiutare i dirigenti che hanno delle reggenze.

Una risposta

  1. Ho già capito: metà dei progetti milionari di nuove scuole superiori a Aosta salteranno dal 2027. Nessun problema: le strutture che non serviranno più si abbaterranno e si faranno i parcheggi in più che commercianti e cittadini vogliono in centro. Spero che almeno alcune delle strutture scolastiche che veranno abbandonate vengano sostituite con palestre aggiuntive per le scuole restanti. Per l’Ex Berard ho un’idea di come finirà dopo il 2027: la futura uscita del tunnel che permetterà la pedonalizzazione seria e totale della zona Arco di Augusto lasciando la strada Nord-Sud dell’area operativa: e magari posti auto vicino all’area pedonalizzata per facilitare la gente della zona.

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