Dopo il risultato delle europee 2024, che ha visto Alleanza Verdi Sinistra ottenere il 12,1% dei voti in Valle d’Aosta, e con il sostegno del 10% dei contribuenti valdostani nella scelta del 2×1000, Rete Civica, Europa Verde e Sinistra Italiana confermano l’alleanza per le elezioni regionali del settembre 2025. Il progetto, già avviato da tempo, resta aperto al contributo di altri soggetti.
“La lista AVS-Rete Civica si propone come una seria alternativa al sistema di potere che da troppo tempo governa la Regione, con l’obiettivo di dare voce a chi chiede un modo nuovo, giusto e lungimirante di amministrare la Valle d’Aosta” spiega una nota. “Durante la legislatura 2020-2025, la Giunta regionale ha compiuto scelte profondamente sbagliate, soprattutto in materia di energia, trasporti, ambiente e sanità. Questa proposta nasce anche in continuità con il percorso nazionale ed europeo di AVS, che oggi rappresenta l’unica alleanza capace di coniugare giustizia sociale e transizione ecologica in modo coerente, coraggioso e innovativo e di arginare la deriva autoritaria delle destre.”
L’alleanza è già presente e attiva nei Parlamenti nazionale ed europeo, dove opera con l’obiettivo dichiarato di affrontare “le crisi del nostro tempo mettendo al centro i territori, i diritti delle persone e la tutela dell’ambiente”.
La lista AVS-Rete Civica si propone di dare spazio e forza “ai tanti cittadini che oggi vogliono un governo davvero capace di affrontare le grandi sfide sociali, ecologiche ed economiche del nostro tempo”. Tra queste sfide, viene citata anche “la rivoluzione tecnologica che sta trasformando in profondità il mondo del lavoro, imponendo una riflessione urgente su formazione, diritti, occupazione e innovazione sostenibile”.
“Noi sappiamo che è possibile vincere la sfida dei cambiamenti climatici grazie alla transizione ecologica, occasione di sviluppo economico e lavoro, specie per i giovani, facendone pagare i costi a chi ha goduto di extraprofitti miliardari e non alla comunità.”
AVS e Rete Civica annunciano di aver già avviato “un percorso di ascolto e costruzione partecipata, coinvolgendo associazioni, comitati, gruppi e cittadini indipendenti”. Il metodo dichiarato è “il dialogo”, con una direzione improntata alla “giustizia sociale e ambientale” e un’ambizione: “costruire una nuova visione per la Valle d’Aosta”.