Il Parco Gran Paradiso: “Nessun confronto sul progetto Valnontey, pronti al dialogo per soluzioni sostenibili”

Il Parco spiega in una nota come gli incontri sinora avuti "non hanno mai avuto come oggetto il rifacimento della viabilità esistente e le modalità di progettazione dei parcheggi, che sono, allo stato attuale, da quanto risulta dai comunicati dell'Amministrazione locale, solo propositi".
Valnontey
Comuni

Gli incontri “non hanno mai avuto come oggetto il rifacimento della viabilità esistente e le modalità di progettazione dei parcheggi, che sono, allo stato attuale, da quanto risulta dai comunicati dell’Amministrazione locale, solo propositi e non ancora un vero e proprio progetto“. Sollecitato da più parti anche l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso interviene sul progetto di riqualificazione della Valnontey.

Il Parco ricorda, in particolare, come dopo l’alluvione abbia “prontamente risposto alle richieste pervenute, anche nel Comune di Cogne, stanziando un significativo contributo finanziario destinato al ripristino di sentieri e muretti a secco danneggiati, con l’obiettivo di tutelare e recuperare le infrastrutture tradizionali e il patrimonio escursionistico dell’area”. Successivamente è stato coinvolto “in riunioni tecniche che hanno avuto come oggetto la progettazione di interventi per il recupero agro-pastorale del fondovalle, il ripristino temporaneo delle prese d’acqua a scopo irriguo e alimentare, nonché delle briglie sul torrente”. Mai in riunioni sul progetto di riqualificazione.

“L’Ente Parco, quando interpellato, – conclude la nota –  sarà come sempre disponibile al dialogo con tutti i soggetti istituzionali coinvolti soprattutto se questo sarà teso, in linea con le strategie già adottate per l’accesso al Colle del Nivolet in alta Valle Orco, alla ricerca di soluzioni che, senza incidere sullo sviluppo delle realtà locali, promuovano una mobilità sempre più sostenibile all’interno dell’area protetta, nel pieno rispetto della missione di conservazione del Parco”.

 

Il progetto di riqualificazione della Valnontey divide, il comune: “E’ una suggestione”

13 maggio 2025

Non è piaciuto ad una parte degli abitanti di Cogne e non ha neppure convinto gli ambientalisti il progetto ricostruzione e riqualificazione della Valnontey, curato dallo studio Sertec e presentato nei giorni scorsi in una serata pubblica. L’Amministrazione comunale prova a spegnere le polemiche, scatenatesi a seguito della pubblicazione dei video e dalle foto diffuse dai social, parlato di “ipotesi progettuale” e di “una suggestione”. Insomma, quanto mostrato non è il progetto definitivo, che verrà presentato entro due mesi e passerà al vaglio della conferenza dei servizi.

Ma prima, promette l’amministrazione comunale, sarà organizzato un nuovo incontro pubblico, allargato a tutti i residenti di Cogne, per raccogliere “idee e soluzioni alternative da poter valutare serenamente”, nella speranza che “non prevalga da parte dell’opinione pubblica la volontà di mantenere il villaggio di Valnontey un grande parcheggio a cielo aperto”. 

Nell’idea del governo comunale, la riqualificazione vuole trasformare la Valnontey in una zona a traffico limitato e pedonale, eliminando le “troppe aree di sosta a raso esistenti”.  Al contempo Comune, in accordo con il Parco nazionale del Gran Paradiso e la Regione vogliono rinaturalizzare il torrente, realizzare arginature in modo puntuale solo quando necessarie, realizzare interventi di bonifica agraria solo in quelle zone necessarie al mantenimento delle aziende agricole.

Al momento sono in fase di conclusione gli interventi di somma urgenza, realizzati a seguito dell’alluvione del 30 giugno 2024, per garantire un’accessibilità minima alla Valnontey oltre che il ripristino delle sorgenti degli acquedotti di Bouva”.
L’unico progetto che ha iniziato l’iter autorizzavo è quello relativo ai sottoservizi (fogna-acquedotto-linee elettriche-fibra) che ha ottenuto  parere favorevole dagli enti coinvolti. Entro pochi giorni, verrà portato in consiglio comunale il progetto definitivo per l’approvazione e a seguire verranno affidati in urgenza i lavori tramite la S.U.A. (Stazione unica appaltante regionale).

Nel frattempo comune e tecnici hanno lavorato per calcolare le portate del torrente e le larghezze dell’alveo necessarie per far defluire il torrente e capire quali sono state le cause dell’esondazione in corrispondenza dell’abitato. Quest’ultima in particolare è da attribuire “incontroverbilmente il vecchio ponte calcolato per una portata di 93 mc/sec (meno della metà della portata accertata) e la strada che lo collega con la sinistra orografica che ha fatto l’effetto diga”.
Da qui la necessità di pensare ad un nuovo ponte, che “potrà essere collocato ovunque ma dovrà avere per legge il suo imbocco a 3.50 /4.00 metri al di sopra dell’attuale viabilità e dovrà garantire una larghezza d’alveo posta su 2 livelli uno di magra e uno abbinato ad un’area golenale di esondazione, di larghezza complessiva di circa 40 metri”.

Lo studio Sertec propone di spostare il ponte nei pressi del piazzale per minimizzarne l’impatto visivo. Per collegare meglio i due nuclei abitati della Valnontey si è inoltro proposto di realizzare una passerella pedonale creando nel contempo un percorso pedonale che li collegasse entrambi. Il parcheggio interrato “potrebbe nascondere le auto e creare nell’insieme un aspetto più gradevole all’intera frazione”.

Le critiche di Legambiente

“Cosa rimane della naturalità del luogo che attirava tanti turisti amanti della natura?” Legambiente prende posizione sul progetto di ricostruzione e riqualificazione della Valnontey, contestando “limponente modifica di quello che era l’ambiente precedente e il fatto che non ci sia stato alcun iter di coinvolgimento pubblico”.

Fra le critiche mosse dall’associazione la “canalizzazione molto pesante del torrente, una cementificazione e urbanizzazione dei percorsi viari (strade, rotonde, parcheggi per pullman, piste ciclabili) che ricordano quelle periferie nelle quali si costruisce da zero (poiché in questi luoghi non c’è ancora nulla e quindi si può pianificare tutto a tavolino)”.

Legambiente si chiede dove siano stati discussi questi cambiamenti al piano regolatore. “Per l’affidamento dei lavori si fa riferimento allo stato di emergenza che si è creato un anno fa con l’alluvione, in modo da saltare le procedure ordinarie.  – evidenzia l’Associazione – Siamo d’accordo che va ripristinata la viabilità veicolare, al pari di quella sentieristica a valle e a monte dell’abitato. Ma un conto sono i lavori di somma urgenza, un conto sono quelli progettati e programmati ad un anno di distanza dall’evento”.

A luglio partono i lavori di ricostruzione della Valnontey

10 maggio 2025 di Nathalie Grange

I primi lavori riguarderanno i sottoservizi e prenderanno il via, secondo l’amministrazione comunale di Cogne, già a luglio. Poi si prevede l’asfaltatura definitiva della strada di collegamento al capoluogo e la costruzione di nuove opere.

La prima bozza del progetto di ricostruzione e riqualificazione della frazione Valnontey, curato dallo studio Sertec, è stato presentato alla popolazione, nei giorni scorsi, in una serata pubblica incentrata sul futuro della frazione devastata dall’alluvione del giugno 2024.

Il progetto prevede la costruzione di nuove arginature, la realizzazione di un ponte carrabile a valle dell’abitato e di una passerella pedonale appena a monte del ponte esistente, per mantenere e rafforzare il collegamento tra le due aree del villaggio. Durante la serata è stata anche discussa l’idea, ancora in fase di studio, di realizzare un’autorimessa interrata all’ingresso della frazione e un parcheggio per pullman turistici, con l’obiettivo di rendere Valnontey sempre più pedonale e accogliente, nel pieno rispetto del suo contesto naturale.

Tutti gli interventi, ad eccezione dell’autorimessa, sono già finanziati con fondi regionali e statali. I primi partiranno a luglio, cosa per cui durante l’estate sarà attivata una viabilità provvisoria, così da garantire l’accessibilità alla frazione anche durante il cantiere.

17 risposte

  1. A Cogne tutta l’estate, ci sono le navette gratuite. I poveri turisti lascerebbero la loro pregiata auto in paese. E non soffrirebbero affatto.

  2. suggestione dal dizionario della lingua italiana: Condizionamento psichico esercitato da altre persone o da fatti e situazioni o anche ingannevole impressione soggettiva che agisce con tale forza su un individuo da dominare la sua volontà, privarlo del giudizio critico o addirittura del senso della realtà: agire in stato di s. ipnotica

  3. Il video peggiora l’impressione . Forse a qualcuno è sfuggito che si tratta di un parco nazionale…

  4. Ma si: due strade, rotonda, bus, garage,ciclabile…continuiamo così, facciamoci del male…☹️

  5. Frequento la valnontey fin da bambino, oltre 40 anni fa, questo luogo mi ha sempre trasmesso magia e unicità. Lo scorso anno è stato un colpo al cuore vederla devastata dall’ alluvione, ma, approfittare del ripristino dei danni per rivoluzionare e sconvolgere una valle magnifica mi sembra vergognoso. La valnontey è natura, camminate, escursioni, lavorate per ripristinare tutti i sentieri e lasciamo i pullman alla larga.

  6. Mi unisco a Claudio Mongiovetto. Per esperienza i progetti presentati non vengono mai realizzati completamente, ma subiscono varie modifiche, raramente per il meglio. Detto ciò una volta portati lì i turisti che fanno ? I sentieri non ci sono più! E i pullman ? I turisti dei pullman non camminano dove li metti ? Cosa gli fai fare ? La visita guidata dello chalet di Tutino ? Lì porti a calpestare e devastare il Giardino Paradisia ? Poi li ammassi nell’ agriturismo e ristoranti vari ? Hanno provato a fare la stessa cosa (pullman) al Colle San Carlo per andare al lago di Arpy. Un flop ! Gente che non cammina, si affollano al bar e lasciano immondizia dappertutto, specie nei boschi. Non hanno la cultura giusta. I pullman lasciateli a Cervinia, Courmayeur, Aosta il loro habitat naturale. In montagna devono andare gli amanti della natura che ne capiscono e la amano. Esempio 4 anni fa arrivò un pullman di Parma dopo 200 mt si sono fermati a fotografare i camosci con le loro grandi corna ricurve … che emozione ! Erano le capre camosciate dell’ agriturismo ! Nessuno ha visto o sentito i campanacci al collo ! È questo che vogliamo ?

  7. Mi spiace per lo storico ponte, ma immagino che spostarlo a valle della frazione possa servire a ridurre il rischio che, in caso di alluvione, possa ostruirsi e fare da tappo allagando la zona abitata.
    Inoltre mi sembra di capire che al posto dell’attuale ponte carrabile sarà costruita una passerella pedonale, sufficientemente alta per evitare il rischio di cui sopra.

  8. Per quanto alle scelte politiche che hanno portato a questo progetto non mi esprimo, (la burocrazia è un’infernale pastoia che blocca i progetti e non permette di andare da nessuna parte, mentre il libero tutti in mano di pochi rischia di sortire lo stesso risultato. ) Personalmente osservando le elaborazioni informatiche l’idea non mi pare per nulla male. Rispetto alla situazione ante alluvione mi pare ci sia più verde e meno asfalto, si è ridato spazio al torrente, Il nuovo ponte dalla grafica pare enorme ma considerate le utenze credo sarà estremamente ridotto e realizzato in legno, credo non serva un’orribile e impattante struttura in cemento armato o travoni in ferro, il manto stradale della circolazione interna credo possa essere realizzata con metodologie più carine, meno invasive e altrettanto funzionali di una distesa bituminosa. Dalla grafica pare chiara la scelta di pedonalizzare l’intera Valnontey, un parcheggio per quattro pullman prima del ponte, una rotonda e nessun parcheggio previsto per le auto, l’attuale parcheggio diventa zona verde. Il parcheggio sotterraneo da quanto si legge non rientra in questa fase, e dovrà rientrare in un secondo progetto per i quali non ci sono ancora i finanziamenti (sarebbe comunque illogico fare un parcheggio sotterraneo se si è scelto di pedonalizzare)
    Credo comunque che tutto questo non abbia senso di esistere se non si interviene in modo oculato da Leutta fino in fondo alla valle, ripristinando la sentieristica e soprattutto i pascoli che ne erano la vera anima, non penso che Valnontey attirasse e incantasse si tanti turisti solamente per la bella faccia di noi Valligiani.

  9. Buongiorno, come amante della montagna e della Valle di Cogne che frequento da più di cinquant’anni, penso che questo progetto snaturi completamente le bellezze che rendono unica questa realtà: flora, fauna che coesistono in un ambiente che va rispettato. Mi chiedo se il Parco, Comune e abitanti di Cogne abbiano bisogno di quei turisti che ogni estate si stupiscono di non poter andare sul Gran Paradiso in auto. Forse sarebbe ora di cominciare a valorizzare quello che si ha e accogliere il turista partendo da questo. Penso che il progetto di costruzione di un’autorimessa sia semplicemente vergognoso. Spero che gli Enti preposti blocchino questa idea e investano in un turismo consapevole e rispettoso. In montagna si cammina! La storia inoltre ci dice- basta guardare anche foto e cartine vecchie – che il letto del torrente in Valnontey e’ sempre stato amplio e che continuare a restringere il suo corso ha portato solo danni.

  10. Autorimesse interrate e parcheggi per i bus a Valnontey?!? In montagna si va a piedi, rispettando i ritmi della natura!

    1. Vorresti dire che tutti dovrebbero arrivare a Cogne e lasciare li le macchine, i bus scaricare i turisti sempre in centro a Cogne e poi tutti su a piedi a Lillaz e in Valnontey? Ah e anche ad Epinel!
      A questo punto facciamo un gran parcheggio ad Aosta e poi tutti a piedi nelle varie valli laterali!

  11. Luglio, periodo “perfetto” per mettere in piedi un cantiere… ne saranno felici i turisti ospitati come il sottoscritto e i camosci….. mi occupo di lavori pubblici per mestiere e conosco lo Studio Sertec che é della mia zona, sicuramente sarà un progetto ben studiato e curato sotto ogni aspetto, ma da amante della Valnontey ritengo che si sarebbe dovuto e potuto investire sul rendere il luogo idrogeologicamente più sicuro (lavorando in primavera e in autunno, innevamento permettendo) anziché più turistico , preservandone la sua peculiarità, quella di ❤ selvaggio del Parco Nazionale del Gran Paradiso , i turisti lasciamoli in giro a Cogne e alle cascate di Lillaz e a Valnontey ridiamo la possibilità agli escursionisti di godere di posti favolosi come pre alluvione 2024 ….. e il rispristino dei sentieri a che punto é ? E l’Ente Parco cosa ne dice ? Tanti studi e vlutazioni sul Colle del Nivolet, da sempre meta di turisti e motociclisti (ma cosa si vuol studiare, non ci vuole una scienza per capire che gli animali selvatici sono disturbati dal traffico e dall’assalto dei turisti !) e poi ruspe , escavatori e camion a go go in prossimità della zona più incontaminata del Parco e nel pieno della stagione estiva. Mi auguro solo che non sia l’ennesima speculazione per qualcuno !

  12. Mi pare di capire che il ponte di legno davanti la chiesa di san Leonardo sarà sostituito con altri due ponti (uno molto prima e uno dopo ( davanti l’agriturismo)…. asfaltando a monte dove potranno transitare le auto oltre a una pista ciclabile…. sicuramente non sono la persona giusta per esprimere un giudizio che a parer mio è negativo. Sono 40 anni che vengo a Cogne e posso garantire che la magia che si può osservare a valnontey è unica …il senso di pace e la sensazione di essere fuori dalla città e da tutto quello che comporta come le auto, l’asfaltatura… non ha eguali. Valnontey è unica, non credo abbia bisogno di grandi cambiamenti… occupatevi della sicurezza del territorio e non cambiatelo … è così frequentata proprio per la sua naturalezza

  13. Cos’è quel ponte carrabile dopo l’agriturismo, e quelle strade che scempio per il paesaggio

  14. La valle di Cogne è rimasta una delle pochissime a conservare ancora l’originalità dei luoghi! NON ROVINATELA con inutili e impattanti infrastrutture non necessarie! Impegnatevi a mantenere vivo lo spirito primordiale che caratterizza questi magnifici luoghi.
    Nel nostro territorio abbiamo già numerosi esempi di scempi liberamente eseguiti!

  15. Non è stato presentato alla popolazione, ma solo agli abitanti di Valnontey, tutti messi di fronte ad un progetto di fatto compiuto anche se dichiarato “non definitivo” e una formale apertura a suggerimenti ed osservazioni, puntualmente minimizzate dal parere degli “esperti”. Il 30 luglio dovrebbe decadere lo Stato d’Emergenza che ha reso possibile lo studio di un progetto affidato ad una sola ditta , in deroga al parere del Parco nazionale Gran Paradiso, alla Sovrintendenza e a qualunque concorso di idee. Come abitante (e residente tutto l’anno) di Valnontey, non posso che rallegrarmi che finalmente partino i lavori, quanto al progetto in questione avrei invece più di un’obiezione

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