Una sede rinnovata, con un simbolo carico di storia: la scrivania appartenuta a Émile Chanoux. L’Union Valdôtaine ha inaugurato ieri sera la riapertura della propria sede dopo i lavori di ristrutturazione.
“Ristrutturare un edificio esistente significa affermare la volontà di evolvere. Significa adattarsi, ma anche valorizzare le radici e la storia, per garantire continuità con il futuro”, ha dichiarato il presidente dell’Uv Joël Farcoz. Gli interventi hanno riguardato il rifacimento del tetto, la tinteggiatura delle pareti e l’installazione di pannelli solari. L’opera è stata resa possibile grazie al contributo degli aderenti, che secondo Farcoz “dimostrano l’importanza che le generazioni attribuiscono alla conservazione di un bene storico, investendo per il futuro”.

Alla cerimonia ha partecipato anche Ivo Blanc, che ha donato la scrivania di Émile Chanoux, raccontando come, da giovane, avesse ricevuto quel mobile da Céleste Perruchon, vedova di Chanoux: “È al suo posto, qui”, ha detto con emozione.
L’inaugurazione si è svolta a pochi giorni dall’81esimo anniversario dell’assassinio di Chanoux, avvenuto il 18 maggio 1944. Per Farcoz, il pensiero del patriota valdostano “rappresenta i pilastri dell’Union Valdôtaine: un’autonomia in evoluzione, il federalismo come base di una governance giusta, il diritto all’autodeterminazione dei popoli alpini e delle minoranze etno-linguistiche, la difesa della lingua francese e dell’identità valdostana”.
“Restiamo determinati a diffondere nel nostro presente e futuro, a modo nostro, il dono che Chanoux ha lasciato a tutti i valdostani – ha aggiunto Farcoz –. L’Union Valdôtaine è solida, proiettata verso il futuro, fedele ai suoi valori e al suo territorio. Questo è l’unico modo per sopravvivere in un mondo che cambia così rapidamente.”