Il CMP3VdA di Aosta entra nelle rete dei centri dell’Istituto Italiano di Tecnologia

Il nuovo Centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia entra ufficialmente nella rete nazionale dell’IIT. Nato dal progetto 5000genomi@VdA, integra genomica e intelligenza artificiale per sviluppare terapie personalizzate, con l’obiettivo di rendere la medicina di precisione parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Presentazione Centro dell’IIT in Valle d’Aosta
Sanità

Non solo vette e natura. Da oggi la Valle d’Aosta si ritaglia un posto tra i territori che guardano più lontano nella ricerca scientifica.

Con la presentazione ufficiale del nuovo Centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), avvenuta ieri, venerdì 27 giugno, alla Pépinière d’Entreprises di Aosta, l’area “Espace Aosta” diventa ora uno snodo strategico per la medicina di precisione, grazie a un’infrastruttura all’avanguardia  capace di promuovere nuovi modelli di interazione con le realtà locali, in particolare gli IRCSS “Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”, integrando tecnologie avanzate di genomica e intelligenza artificiale nella prevenzione, diagnosi e cura delle patologie.

Il Centro punta a una più ampia introduzione della genomica nel Sistema Sanitario Nazionale, in modo trasparente, equo ed economicamente sostenibile. Accanto alla clinica genomica diagnostica, il Centro si occuperà in particolare della Malattia di Parkinson e del cancro al Pancreas.

Il progetto nato nel 2019 con il nome 5000genomi@VdA, è stato investito in pieno dalla pandemia, con tutte le sue conseguenze. Nonostante questo, si è riusciti  ad arrivare in cinque anni al sequenziamento di oltre 5.400 genomi, diventando una delle ricerche più avanzate a livello europeo, grazie alla collaborazione con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta e numerosi centri clinici e di ricerca nazionali.

Il Centro di ricerca dedicato alla Medicina Personalizzata, Preventiva e Predittiva (CMP3VdA), ora ufficialmente parte della rete nazionale dell’IIT, sarà un laboratorio di eccellenza nella diagnosi e cura personalizzata, mirando allo sviluppo di terapie su misura per ogni singolo paziente.

Un passaggio di rilievo, frutto della visione di lungo periodo della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che dal 2017 ha lavorato su questo obiettivo. “Una scelta che ci inorgoglisce”, ha sottolineato il presidente Renzo Testolin, affiancato dal vicepresidente Luigi Bertschy che ha ribadito come “la strategia regionale per la ricerca scientifica, pone le basi per un ecosistema industriale capace di attrarre talenti, stimolare la nascita di start-up e generare ricadute economiche e sociali durature, in un ecosistema che coniuga impresa e ricerca, innovazione e salute”.

“Con questa nuova presenza, la Valle d’Aosta si afferma come un territorio non solo di grande valore naturale, ma anche capace di esprimere eccellenze scientifiche proiettate nel futuro“, ha proseguito.

Per Giorgio Metta, direttore scientifico dell’IIT Entrare nella rete IIT significa connettersi a un sistema internazionale di eccellenza. Il vantaggio di essere nei territori rende più efficace il trasferimento della ricerca alla pratica clinica”.

Invece, secondo Gabriele Galateri di Genola, presidente dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), “il sequenziamento genomico non è fine a se stesso ma l’obiettivo è trasformare la ricerca in cure reali e migliorare la qualità della vita delle persone, ed una delle missioni fondamentali di IIT è fare in modo che i risultati della ricerca escano dai laboratori e si traducano in benefici concreti per la vita quotidiana delle persone”.

“Con il nuovo Centro IIT in Valle d’Aosta vogliamo accelerare il trasferimento di conoscenze e tecnologie nel campo della salute, contribuendo alla costruzione di una medicina sempre più personalizzata, predittiva e di precisione. Essere nei territori, vicino ai pazienti, è fondamentale affinché questo trasferimento dalla ricerca sia efficace”, ha commentato ancora Metta”.

Ai saluti istituzionali ha fatto eco l’intervento del presidente dell’IIT, Galateri: “Con il sequenziamento del genoma vogliamo arrivare a cure concrete. La ricerca deve migliorare la vita delle persone, non restare solo su carta”.

La Regione ha contribuito al progetto 5000genomi@VdA con fondi strutturali dell’Unione Europea (FESR e FSE) e fondi regionali pari a 12,2 milioni di euro in 5 anni, e il consorzio ha aggiunto 9,7 milioni di euro di cofinanziamento. A seguito dei risultati ottenuti, sia la Regione Valle d’Aosta – con approvazione del Consiglio Regionale a dicembre 2024 – sia l’Istituto Italiano di Tecnologia – con validazione del Comitato Esecutivo a luglio e settembre 2024 – hanno approvato la stabilizzazione dell’infrastruttura di ricerca come nuovo Centro della Rete dell’IIT ad Aosta.

L’investimento da parte dell’IIT sarà di circa 12 milioni in 5 anni ed i partner del progetto continueranno a contribuire alle attività del nuovo Centro attraverso collaborazioni scientifiche, anche sotto forma di laboratori congiunti.

Il Centro è suddiviso in due dipartimenti – Genomica Medica e Genomica Computazionale – e ospita circa 30 ricercatori. Le apparecchiature presenti nella prima sezione, i sequenziatori Illumina NovaSeq 6000 e Oxford Nanopore Technology PromethION 24 permettono oggi di sequenziare un genoma in tempi ridotti, grazie ad una tecnologia che, solo nel 2019, ne richiedeva quaranta.

Si è trattato di un’evoluzione rapida, che ha coinvolto anche lo sviluppo di software dedicati all’analisi dei dati genetici, in collaborazione con centri di calcolo ad alte prestazioni.

Oltre all’attività diagnostica, il Centro sarà anche punto di riferimento per la ricerca bioinformatica e computazionale, sviluppando software su misura, algoritmi di intelligenza artificiale e strumenti di machine learning per l’analisi dei dati genetici anche grazie al contributo e alle competenze di programmazione e di analisi dei dati, offerta dall’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta guidato da Jean-Marc Christille.

L’astronomia condivide infatti con la genomica la generazione ed il trattamento di moltissimi dati che devono poi essere gestiti e processati in modo corretto e con un metodo chiaro e strutturato.

Accanto alla dimensione tecnologica ed infrastrutturale, necessaria per gestire l’imponente mode di dati raccolti, il progetto ha avuto una forte componente umana e territoriale. l lavoro ha riguardato pazienti affetti da patologie oncologiche, neurodegenerative (tra cui 1.700 casi di Parkinson), disturbi del neurosviluppo, oltre a soggetti sottoposti a trapianto d’organo e a donatori valdostani coinvolti nella costruzione del genoma di riferimento per la regione.

Le associazioni di donatori FIDAS e AVIS hanno svolto un ruolo fondamentale nella costruzione della banca dati genomica valdostana attraverso una campagna di informazione dei loro associati.

Il futuro guarda ora a due nuove priorità, il cancro al pancreas – tumore tra i più aggressivi – e la Malattia di Parkinson, su cui il Centro ha già raccolto il più ampio campione genetico europeo. Il tutto con un approccio trasparente e sostenibile, volto a rendere la genomica parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale.

“La Valle può diventare un luogo attrattivo per chi fa ricerca – ha concluso l’assessore Bertschy -. Entrare nella rete IIT significa aprire nuove opportunità per i territori e avvicinare sempre più la scienza alla vita quotidiana delle persone ed un centro come questo può rappresentare una possibilità per attirare ricercatori nella nostra regione. Energie, competenze e risorse di questo centro possono essere una fonte di crescita per l’intero territorio“.

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