Cia Agricoltori contro la politica agricola della Commissione Ue: “Non è una voce di bilancio sacrificabile”

A dirlo vicepresidente di Cia Agricoltori delle Alpi Gianni Champion: "Trasformare la Pac in un Fondo unico e ridurne drasticamente le risorse è un attacco senza precedenti all’identità agricola dell'Europa".
Agricoltura - Foto di repertorio.
Economia

“Quella di Bruxelles è stata una giornata di mobilitazione e di responsabilità. Come Cia Piemonte/Valle d’Aosta, abbiamo voluto essere presenti con il nostro presidente Gabriele Carenini accanto alla delegazione nazionale per ribadire un messaggio chiaro: la Politica agricola comune non è una voce di bilancio sacrificabile, ma il fondamento stesso della sicurezza alimentare europea”.

A dirlo è Gianni Champion, vicepresidente di Cia Agricoltori delle Alpi, all’indomani della mobilitazione nella capitale belga promossa dal Copa-Cogeca per protestare contro la politica agricola della Commissione europea.

“Trasformare la Pac in un Fondo unico e ridurne drasticamente le risorse è un attacco senza precedenti all’identità agricola dell’Europa, alla sua ideologia fondate e alla sostenibilità delle nostre imprese”, dice Champion.

Ma non solo: “L’agricoltura – ha aggiunto – è presidio del territorio, risposta alla crisi climatica, leva di sviluppo per le aree interne. Il taglio delle risorse e la prospettiva di un Fondo unico rappresentano un colpo durissimo per l’agricoltura valdostana e per l’intero Paese. Significa mettere a rischio la sovranità alimentare europea, già oggi minacciata da dazi, guerre commerciali e instabilità geopolitica. Serve una Pac forte, equa, finanziata con chiarezza, frutto di un vero confronto con il settore, e non imposta dall’alto a ridosso delle scadenze”.

In piazza Berlaymont, la delegazione di Cia Agricoltori italiani era guidata dal presidente nazionale dell’Organizzazione, Cristiano Fini: “La proposta della Commissione europea è inaccettabile – ha dichiarato–: disgrega la Pac, non garantisce la tenuta del sistema agroalimentare e mette in competizione diretta settori e Stati membri. Von der Leyen ha perso l’occasione di rafforzare coesione e credibilità dell’Ue. Così facendo, la politica agricola viene svuotata e la sicurezza alimentare dell’Europa compromessa”.

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