Anche Roger Junet nell’edizione del centenario della Rolex Fastnet Race di vela

Il valdostano era a bordo della Moonpalace con Nicolas Guibal e Jérôme Ragimbeau nella prestigiosa gara che ha visto 444 imbarcazioni al via. "Il mio prossimo obiettivo è la Global Solo Challenge 2027 e inseguire il record mondiale di circumnavigazione per una barca di 40 piedi".
Roger Junet Rolex Fastnet Race
Sport

Tornato nella sua Valle d’Aosta per trascorrere l’estate con amici e famiglia, Roger Junet non trascura le competizioni di vela, e negli scorsi giorni ha preso parte all’edizione del centenario della Rolex Fastnet Race, la regata d’altura più grande mai disputata con 444 imbarcazioni partite e 3500 velisti nelle varie categorie.

La gara prevede la partenza da Cowes, sull’Isola di Wight, per poi arrivare a Fastnet Rock, punto già doppiato dal velista valdostano diverse volte nelle sue gare, per poi fare ritorno a Cherbourg-en-Cotentin, in Francia. Junet ha gareggiato a bordo della Moonpalace, una Class40 di generazione precedente del francese Nicolas Guibal con Jérôme Ragimbeau a completare un equipaggio già affiatato e rodato. La Moonpalace è una barca robusta e dal profilo affilato, ideale per le lunghe traversate, che in 3 giorni 22h26’57” ha chiuso al 20° posto della classifica delle Class40, 88ª assoluta delle Monohull Line Honors e prima tra le “sharp”.

Le provviste a bordo erano essenziali: pasti liofilizzati, noodles istantanei, un fornellino Jetboil per l’acqua calda e qualche tanica d’acqua a riempire il serbatoio di bordo, il necessario per arrivare in fondo. “Fin dall’inizio, il percorso ha offerto condizioni tipiche della Fastnet: una lunga bolina in direzione del faro irlandese, seguita da una discesa tattica in poppa verso Cherbourg”, racconta Junet, già protagonista del giro del mondo in barca a vela con la Globe40 e di altre competizioni. “Sembrava di affrontare una regata olimpica… solo che lunga 800 miglia”. Il vento ha toccato punte di 30 nodi, con un’alternanza di sole e pioggia che ha reso la navigazione sorprendentemente piacevole per una regata nota per la sua durezza: nel 1979 la Fastnet visse un vero disastro con 15 morti e 30 imbarcazioni rovesciate.

Nonostante le condizioni favorevoli, non sono mancati gli imprevisti. A metà regata, una guarnizione del timone ha ceduto, causando infiltrazioni d’acqua che l’equipaggio ha dovuto gestire con attenzione. In un secondo momento, il loro spinnaker più grande si è strappato durante una manovra con vento forte, causando una perdita significativa, soprattutto quando l’intensità del vento è calata verso la fine.

L’esperienza e la tattica hanno giocato un ruolo fondamentale. “La Class40 è tra le più competitive della vela offshore, e anche in questa edizione il livello era altissimo. Pur gareggiando con una barca più datata siamo riusciti a tenere testa a imbarcazioni più moderne e performanti, battagliando fianco a fianco con equipaggi internazionali, tra cui uno brasiliano che abbiamo superato proprio sul traguardo”.

Il piazzamento ha dato soddisfazione e nuovo slancio a Roger Junet: “Il mio prossimo obiettivo è la Global Solo Challenge 2027, una regata in solitaria intorno al mondo che metterà alla prova tutte le mie capacità ed energie. Il mio sogno è inseguire il record mondiale di circumnavigazione per una barca di 40 piedi, attualmente detenuto dalla mia grande amica Cole Brauer con un tempo di 120 giorni. La campagna e la raccolta fondi inizieranno a gennaio 2026”.

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