Tra prospettive e futuro, Aosta ha ospitato gli Stati Generali dell’agricoltura alpina

L'appuntamento – organizzato dall’Assessorato dell’Agricoltura con l’Università della Valle d’Aosta e la collaborazione di tutti gli enti e le associazioni del mondo agricolo valdostano –, era in programma venerdì scorso, 10 ottobre, a Palazzo regionale.
Stati Generali dell'Agricoltura alpina - Foto Pallu
Economia

Prospettive e futuro dell’agricoltura di montagna. È stato questo il tema centrale degli Stati Generali dell’agricoltura alpina – organizzati dall’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali con l’Università della Valle d’Aosta e la collaborazione di tutti gli enti e le associazioni del mondo agricolo valdostano –, andati in scena venerdì scorso, 10 ottobre, ad Aosta.

Il confronto – si legge in una nota – ha coinvolto rappresentanti della Commissione europea e del Parlamento europeo, del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ma anche amministratori delle Regioni alpine, antropologi, rappresentanze degli agricoltori e funzionari regionali.

Nel corso della mattinata, a Palazzo regionale, dopo i saluti istituzionali da parte della rettrice dell’UniVdA Manuela Ceretta, del presidente della Regione Renzo Testolin e dell’assessore all’Agricoltura Marco Carrel, sono stati tracciati i contorni del quadro strategico europeo dal coordinatore del PSP Italia della Direzione generale agricoltura della Commissione europea, Andrea Incarnati, cui ha risposto, manifestando perplessità sulle ricadute di quanto esposto sulle attività agricole e forestali delle zone di montagna, il deputato del Parlamento europeo e membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Herbert Dorfmann.

Soddisfatto della partecipazione e del buon esito dell’iniziativa, l’assessore Carrel ha ribadito l’importanza di “confrontarsi e dialogare per trovare una strategia unica e condivisa al fine di affrontare le sfide del futuro, fare sentire tempestivamente la voce dei territori alpini, sostenere e fare fiorire il comparto agricolo, arginare l’abbandono delle terre di montagna, nonché immaginare in maniera congiunta e sinergica azioni e soluzioni adeguate alle realtà e alle comunità di montagna, avanzando proposte che anticipino la stesura della prossima programmazione dei fondi europei per il periodo 2028-2034.”

Durante il dibattito, si è parlato delle prospettive future alla luce della pubblicazione dei primi documenti della Commissione europea sulla prossima programmazione dei fondi europei 2028/34, e le ricadute sulle attività agricole e forestali delle zone di montagna. Non sono mancati interventi analitici e approfonditi – spiega sempre la nota regionale – sulle prospettive illustrate, che hanno indagato, inoltre, anche alcuni aspetti della loro difficile applicabilità.

La professoressa di Antropologia culturale dell’Università del Molise Letizia Bindi e la professoressa di Antropologia alpina dell’Università della Valle d’Aosta Valentina Porcellana hanno sottolineato il ruolo centrale degli agricoltori nella società e nella salvaguardia del patrimonio culturale delle regioni di montagna.

Le particolarità  dell’agricoltura e dell’allevamento in Valle d’Aosta, legate soprattutto alla estrema parcellizzazione delle superfici agricole e all’estensione dei prati-pascoli, sono stati illustrati da Alessandro Rota, dirigente della Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale, cui è seguita un’analisi degli aiuti erogati a favore del pascolamento nelle aree montane, a valere sul PSP 2023/27, presentata dal direttore generale della Direzione dello sviluppo rurale del Ministero dell’Agricoltura Simona Angelini. Una riflessione conclusiva è stata portata dal Capo Dipartimento della politica agricola comune e dello sviluppo rurale del MASAF, Giuseppe Blasi.

A chiusura della mattinata l’assessore Carrel ha parlato della preoccupazione sull’evoluzione futura delle politiche agricole e sul loro impatto nel tessuto economico, sociale e culturale delle regioni alpine.

La sessione pomeridiana, organizzata all’Università della Valle d’Aosta, ha visto invece riunirsi agricoltori ed operatori del settore, valdostani e di altre Regioni dell’arco alpino, in quattro Tavoli di lavoro per esprimere sensazioni ed aspettative sull’evoluzione dell’agricoltura di montagna in altrettanti ambiti: impresa familiare rurale e montana, produrre qualità, Agricoltura e turismo, innovare e rinnovare. I tavoli hanno poi condiviso in sessione in plenaria i risultati dei confronti.

Gli atti degli Stati generali dell’agricoltura alpina saranno pubblicati, a disposizione di tutti gli interessati, nella sezione agricoltura del sito regionale.

Stati Generali dell'Agricoltura alpina - Foto Pallu
Stati Generali dell’Agricoltura alpina – Foto Pallu

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