Il nuovo presidente della Regione Luciano Caveri sapeva che avrebbe dovuto presentarsi in Consiglio pronto a tutto e forte di una responsabilità non semplice. Da una parte, infatti, definire la squadra che lo avrebbe accompagnato rappresentava un momento cruciale nella ridefinizione degli equilibri interni al movimento. Dall’altra per ridisegnare alcune delle linee programmatiche del nuovo governo non c’era poi tutto il tempo utile ad un’analisi approfondita vista anche la necessità di incontri e colloqui.
Il neo presidente della Regione dopo il “placet” del Consiglio è salito sui banchi di Giunta pronto a dare le linee guida di un Governo che mette in primo piano “l’azione politica”: “Siamo prima di tutto dei politici e poi degli amministratori” ha detto Caveri.
“Il punto di partenza è il rafforzamento del ruolo della Presidenza della Regione – ha commentato – che si dovrà occupare dei dossier più importanti. All’interno della Giunta ognuno si assumerà le proprie responsabilità, ma con la logica del dialogo e della collaborazione. Molti sono i settori da affrontare e uno di questi è l’applicazione delle norme di attuazione e in questo bisognerà intervenire presso la Commissione paritetica. Bisognerà seguire da vicino l’evoluzione della Casa da gioco, il ruolo futuro dell’Università, e occorrerà saper rispondere alle esigenze della comunità. Ci sarà la novità del posto del Segretario generale nella macchina amministrativa. Tra le urgenze, ci sarà da intervenire nella questione del traffico dei mezzi pesanti all’interno del Monte Bianco. Per quanto riguarda gli Affari europei, la nostra azione dovrà tenere conto della carta dei diritti di Nizza.” Dopo aver consegnato ai consiglieri l’integrazione al programma di legislatura, ha fatto una prima dichiarazione politica incentrata sui futuri scenari in cui si dovrà inserire l’azione della nuova Giunta (la 24esima). Per Caveri ci sono criticità sulle quali bisogna intervenire in tempi brevi: è il caso del sostegno alle imprese che per il Presidente deve essere “mirato”, rispondente alle necessità delle singole realtà imprenditoriali.
Per ogni assessorato ha poi evidenziato le principali strategie: “Tra le varie priorità – ha proseguito – ci sono la demografia e l’immigrazione, gli interventi sul territorio e sull’ambiente, i problemi finanziari e il Patto di stabilità, i fondi strutturali 2007-2013, i temi dell’occupazione e del lavoro. Bisogna intervenire sapendo che la situazione economica resta difficile, dovremo essere più rapidi nelle scelte. Alcuni i filoni da seguire: Sguardo su noi stessi; realismo di chi vive in montagna; nuovo percorso amministrativo; apporto importante dei Consiglieri regionali e del Consiglio.” Luciano Caveri ha poi evidenziato come dal punto di vista politico “resta importante l’alleanza con i Democratici di sinistra, mentre l’Union Valdôtaine rimane il motore della politica valdostana che ha bisogno di una forte unità per evitare pericolose rotture.” Ha quindi auspicato maggiore collaborazione con le altre forze dell’area autonomista presenti in Consiglio, così come una più stretta relazione con i parlamentari valdostani.