Forte preoccupazione per una cessione che, denunciano, rischia di mettere a repentaglio non solo i posti di lavoro ma anche il pluralismo dell’informazione in Italia viene espressa in una nota dall’Associazione Stampa Valdostana assieme all’Associazione Stampa Subalpina e all’Associazione Ligure Giornalisti sulla vendita annunciata da Gedi delle testate del gruppo.
Secondo i sindacati, l’attuale proprietà del gruppo sembra voler “dismettere purché sia”, senza tutelare i lavoratori né assicurare piani credibili di sviluppo industriale. Una scelta che si inserisce nel più ampio processo di smantellamento del gruppo editoriale, iniziato con altre cessioni importanti e ora arrivato alle testate La Repubblica, La Stampa, Huffington Post, Limes e alle radio del gruppo.
Accanto ai giornalisti piemontesi, liguri e valdostani – compresi i freelance, “sempre più indispensabili per garantire l’uscita in edicola” – arriva anche il sostegno delle istituzioni. Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha espresso “solidarietà e vicinanza” alla redazione, ricordando come La Stampa rappresenti “un patrimonio dell’intero Paese, profondamente radicato nel Nord Ovest”.
Testolin invita istituzioni, imprese e società civile ad attivarsi “con puntualità” per aprire un tavolo di confronto capace di favorire nuove soluzioni editoriali e alleanze che permettano al quotidiano di restare sul territorio, mantenendo al contempo un profilo autorevole a livello nazionale.
A queste voci si aggiunge anche il Partito Democratico della Valle d’Aosta, che nell’esprimere “massima solidarietà” a giornalisti e lavoratori e lancia un allarme sulla tenuta delle sedi locali: “Senza informazione territoriale libera e autorevole, le nostre comunità diventano più fragili”.

Una risposta
Se questi organi di disinformazione e mera propaganda chiudono personalmente non piango neanche mezza lacrima, anzi ne gioisco. Son utili solo a servire il potere fino a quando questo pensa che serva, visto che sempre meno gente legge i giornali, visto che la Fiat (o Stellantis) oramai in Italia sta smantellando tutto, non gli serve neppure più una cintura di trasmissione tra loro e il governo di turno e/o degli organi di stampa che nascondano e sostengano le loro malefatte. Oltretutto Elkann e i dirigenti degli ultimi anni hanno solo fatto danni, quest’ultimo danni inenarrabili e irreversibili, hanno preso i nostri soldi per decenni e son scappati all’estero. Italia è in svendita. La razza padrona si è trasdormata in razza ladrona.