Il già lungo processo nei confronti di Annamaria Franzoni subisce un’altra battuta di arresto. L’avvocato difensore Carlo Taormina ha infatti rinunciato al mandato nel processo e la Corte d’Assise d’appello ha nominato un avvocato d’ufficio: Paola Savio.
E l’avvocato d’ufficio ha subito paventato la richiesta di un rinvio perché ?Ci vuole tempo per studiare le carte? ha commentato facendo poi presente l’eventualità che l’incarico non venga confermato dalla stessa famiglia Franzoni. La penalista, iscritta alle liste d’ufficio del Foro di Torino, è stata informata di quanto accaduto per telefono, ed é subito scesa al piano interrato del Palazzo di Giustizia, dove si celebrava questa mattina il processo.
Presente all’udienza di Torino questa mattina c’era anche Annamaria Franzoni, accompagnata dal marito e da alcuni parenti.
Caelo Taormina, nel spiegare brevemente i motivi del suo abbandono, ha affermato in una improvvisa conferenza stampa che la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata l’ultima perizia neurologica, che a suo dire ha prodotto “l’aberrante tesi secondo la quale siamo in presenza di un’assassina sonnambula”.
“Questo è uno Stato contro il cittadino – ha aggiunto – che odia i cittadini con i quali si confronta” denunciando poi, senza scendere in dettaglio, l’esistenza di “contatti ravvicinati del terzo tipo fra la procura generale e la Corte”.
Da parte sua, l’unica imputata per l’omicidio del piccolo Samuele, la mamma Annamaria , ha affermato “Per quanto mi riguarda il processo finisce qui. Da oggi in poi non intendo partecipare a udienze così impostate. Avverto un ambiente intriso di prevenzione e di condanna nei miei confronti. Senza retorica, e parlando con il cuore, invoco Dio affinché illumini le vostre coscienze. Voglio continuare a guardare in faccia i miei figli, perché da soli colgano l’innocenza della loro mamma, anche se malauguratamente ciò dovesse accadere dalle grate di un carcere. Preferisco trascorrere da innocente quanto mi resta da vivere piuttosto che accettare il compromesso di una vita libera ma ossessionata dall’idea che chiunque, ma soprattutto i miei figli, possano ritenermi autrice di un assassinio consumato invece da chi, per un gioco perverso, continua ad essere libero e non perseguito dalla giustizia”.
Annamaria Franzoni, si è sempre proclamata innocente e ha più volte sottolineato come le lunghe tappe di questo processo siano sempre state improntate contro di lei e non verso ?l’accertamento della mia innocenza, in quanto non c’ è stata richiesta difensiva che abbia trovato una valutazione favorevole da parte vostra?. “Mi sono già sottoposta più volte ad accertamenti di natura psichiatrica – ha aggiunto – e chi mi ha esaminato mi ha giudicato sana di mente. Questa è la verità e la difenderò con tutte le mie forze”.
“E’ con estremo dolore – ha concluso nella sua dichiarazione la mamma di Cogne – sconforto e amarezza che affronto questo ulteriore passo della mia vita, non mi stancherò mai di chiedervi chi ha ucciso Samuele, e non è nella mia mente che troverete il colpevole. Non potrò mai confessare una cosa che non ho fatto”.