I record sono fatti per essere battuti. Lo sa bene Kilian Jornet Burgada, uno degli atleti più forti del mondo, protagonista di svariate imprese di scialpinismo e trail running, impegnato da un paio d’anni nel folle progetto Summits of my life, una serie di sfide mirate proprio ad abbattere dei primati, di salita e discesa, stabiliti su alcune fra le vette più alte della Terra. Dopo la traversata nel massiccio del Monte Bianco, completata lo scorso anno e pagata a caro prezzo con la morte del compagno di avventure Stephane Brosse, in questi giorni il catalano è alle prese con quello che lui stesso sul suo sito internet definisce “il simbolo dell’impossibile”, il confronto faccia a faccia con “la montagna perfetta”, il Cervino.
Una sfida nella sfida, perché il record di salita da Cervinia e ritorno è stato stabilito nel lontano 1995 dal suo idolo di sempre, il leggendario campione di skyrunning, Bruno Brunod, capace di fermare le lancette sul tempo di 3 ore, 14 minuti e 44 secondi. Da un mese il campione staziona con il suo camper all’ombra della Grande Becca, e ormai sembra pronto al tentativo decisivo. “Questo record mi è sembrato impossibile da battere, quando sono venuto a Cervinia la prima volta, mesi fa”, ha scritto ieri Burgada sulla sua pagina facebook. “Dopo otto prove nelle ultime due settimane, però, inizio a crederci. Vorrei provarci nei prossimi tre giorni. Si tratta di uno delle sfide più impegnative che abbia mai affrontato”. Perlomeno in attesa di scalare l’Everest, nel 2015, quando il suo percorso giungerà alla fine.