Joe Tilson, protagonista della Pop Art inglese, torna ad Aosta

La mostra inaugura venerdì 25 ottobre alle ore 18 presso il Centro Saint-Bénin di Aosta e sarà visitabile fino al 4 maggio 2014. L'evento espositivo documenta i molti aspetti della ricerca espressiva di Tilson, attraverso un’ampia selezione di opere.
Stone of Venice, Pomegranate, 2009, 120 x 115 cm serigrafia e collage / sérigraphie et collage / screenprint and collage
Cultura

Joe Tilson ritorna ad Aosta dopo 22 anni dall’evento espositivo che lo vide protagonista nella nostra Regione nel 1991 alla Tour Fromage. Un ritorno che l’artista inglese ha accolto con piacere e la mostra “Joe Tilson. Ritorno ad Aosta”, che sarà inaugurata venerdì prossimo 25 novembre 2013 al Centro Saint-Bénin di Aosta, testimonierà al pubblico valdostano un ampio capitolo della sua produzione e visione del mondo. Una visione che è frutto di un’esplorazione del globo su più livelli per poi trascendere e seguire un fil rouge preciso: ristabilire la centralità dell’uomo nell’arte, allontanandosi così dalle immagini del consumismo. E’ questo suo percorso ad averlo reso tra i protagonisti negli anni Sessanta della stagione creativa più interessante della Pop Art inglese, nata nell’ambiente del Royal College of Art di Londra, e che ha visto tra gli altri nomi Frank Auerbach, Ronald B. Kitaj, Peter Blake, Allen Jones e David Hockney.

Il curriculum di questo artista è lungo e noto e vale la pena scoprirlo o ripassarlo direttamente nelle sale espositive del Saint-Benin e tra le pagine del catalogo trilungue che accompagna la mostra.  L’esposizione di Aosta intende documentare i molti aspetti della ricerca espressiva di Tilson, attraverso un’ampia selezione di sculture in terracotta, legno e vetro, dipinti su carta e su legno, grafiche. A tali opere l’artista inglese non attribuisce alcuna gerarchia di valori, considerando ogni tecnica espressiva ugualmente efficace per rappresentare il suo complesso mondo immaginativo. La spiga, il melograno, l’uva e il pane sono simboli che ritornano nella sua opera, un eco lontano che riprendere forma e diventa dimensione creativa. “La mostra realizzata ad Aosta al Centro Saint-Bénin – spiega Daria Jorioz – si propone di illustrare proprio la ricchezza di una ricerca espressiva estremamente fertile, che trae ispirazione da fonti storiche e contemporanee, spaziando dalle pitture aborigene australiane all’arte sumera, dal pensiero filosofico della Grecia antica al simbolismo alchemico, fino all’Umanesimo, al Rinascimento e oltre, in una libera esplorazione della cultura umana, dalle sue radici arcaiche ai contesti contemporanei meno scontati, in un viaggio umano e creativo che si discosta dalle strade già percorse”. Se le costruzioni in legno dei primi anni Sessanta sono unanimemente riconosciute dalla critica come il suo contributo più rilevante alla Pop Art, basti ricordare le opere pop di Tilson più note, da A-Z Box of Friends and Family ma anche Key Box, fino a Ziggurat Box, senza dimenticare le strepitose opere grafiche di quegli anni, il percorso creativo di questo artista è indubitabilmente più ampio, complesso ed articolato.

L’esposizione, organizzata dall’Assessorato regionale alla Cultura, è a cura di Daria Jorioz e del critico d’arte veneziano Enzo Di Martino, da vent’anni vicino all’artista inglese e curatore di testi a lui dedicati, tra cui Tilson, the printed Works edito in Italia nel 2009 e ripubblicato nel 2010 nelle edizioni della Royal Academy di Londra.

Nato a Londra nel 1928, ha frequentato dal 1949 al 1952 la St. Martin’s School of Art, insieme a Frank Auerbach e Leon Kossoff, e dal 1952 al 1955 il Royal College of Art di Londra, con Peter Blake e Richard Smith. Dal 1958 al 1963 ha insegnato alla St. Martin’s School of Art, alla Slade School, all’University College, al Kings College e in altre sedi universitarie. È stato, inoltre, docente alla School of Visual Arts di New York (1966) e alla Staatliche Hochschule für Bildende Kunste di Amburgo. Dagli anni Sessanta Tilson partecipa a rassegne internazionali d’arte e realizza mostre personali in città italiane e straniere, tra cui Londra, Parigi, Rotterdam, Vancouver, Montreal, Dallas, New York e Lubjana. Sue opere sono presenti alla Tate Gallery di Londra, al Museo de arte di San Paolo e alla Kunsthalle di Basilea.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte