La Franzoni, infatti, nel corso di una puntata di “Porta a porta” condotta da Bruno Vespa, criticò l'operato dei magistrati di Aosta che avevano indagato sull'omicidio del figlio, con affermazioni ritenute diffamatorie da parte del procuratore di Aosta, parte civile nel processo di Milano. Sulla questione la Bonaudo, ascoltata in aula ha commentato "Quale accusa può essere peggiore per una procura che quella di fare in malafede le indagini, divertendosi a perseguitare un innocente?".
"Non metto in dubbio la buona fede di nessuno ma a mio avviso è chiaro che in caso di errore giudiziario la verità rimane coperta ma io lotterò affinché questo non avvenga e perché il colpevole paghi per aver tolto la vita a mio figlio". Questo quanto contenuto nella memoria consegnata dall’avvocato difensore della Franzoni al giudice. "Errori giudiziari in passato sono stati compiuti. Mi auguro che oggi e in futuro – si legge ancora – non ne accadano più, ma questo vuol dire che anche le persone più capaci possono sbagliare". "Non era mia intenzione offendere nessuno – scrive ancora la Franzoni – ma era un'esortazione di una mamma disperata che dopo una condanna in primo grado, ingiusta, gridava a tutti gli inquirenti che si sono occupati di indagare sulla morte del proprio figlio Samuele a compiere ulteriori indagini".