E’ Roberto Dissegna, un 57enne di Romano d’Ezzelino (in provincia di Vicenza), la vittima dell’incidente verificatosi attorno alle 9 di oggi, lunedì 17 giugno, sul Gran Paradiso. Il corpo senza vita dell’alpinista è stato recuperato, in elicottero, dal Soccorso Alpino Valdostano. Le operazioni formali di riconoscimento, così come gli accertamenti sull’accaduto, impegnano la stazione di Entrèves del Soccorso Alpino della Guardia di finanza.
Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo era partito con un compagno dopo il pernottamento al rifugio Chabod, alla volta della vetta lungo la via Nord della montagna, a quota 4.061 metri. I due, ad un certo punto, si sono trovati ad affrontare un salto di rocce presente nell’anticima della montagna. Tra le scelte possibili, quella dei due amici è stata di procedere ad una calata in corda doppia.
Dissegna stava scendendo, mentre l’amico si preparava. Quanto sia esattamente accaduto deve ancora essere messo a fuoco, ma l’alpinista è precipitato per circa 300 metri, perdendo la vita sul colpo (tra le ipotesi vi sono il cedimento di un ancoraggio, o una corda passata fuori dal fermo). Profondamente provato ed ancora sotto choc per quanto successo, il compagno è stato sentito in giornata dai finanzieri, dopo che era stato evacuato dal luogo dell’incidente.
A dare l’allarme è stata una cordata di alpinisti, che si trovava in zona ed ha assistito all’incidente. In giornata, alla camera mortuaria del cimitero di Courmayeur, il medico legale ha proceduto al riscontro esterno sulla salma della vittima, evidenziando un politraumatismo da precipitazione.
Non era un alpinista alle prime armi, Dissegna. Iscritto alla sezione di Bassano del Grappa del Club Alpino Italiano dal 2009, rivestiva nell’ambito dell’associazione l’incarico di Istruttore sezionale, facendo parte della scuola di alpinismo intitolata a Franco Gessi. La stessa uscita di oggi, a quanto riportato dai media veneti, era stata programmata da tempo, ma oggetto di più rinvii per condizioni meteo previste non ottimali.