Anche la Valle d’Aosta si mobilita contro il Ddl Sicurezza

Dalle 17 in Place des Franchises ad Aosta presidio democratico, il 2 ottobre la Cisl Valle d'Aosta sarà presente al sit-in di Roma.
Carcere di Brissogne
Altro, Politica

Il 18 settembre 2024 la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”, più noto come Ddl Sicurezza. Ora la discussione passa al Senato.

Contro il provvedimento si stanno sollevando diverse proteste, anche nella nostra regione. Dalle ore 17 di oggi, mercoledì 25 settembre, in coincidenza con la discussione al Senato, in Place des Franchises ad Aosta si terrà un presidio democratico.

“Una norma la cui unica ratio – sottolinea Francesco Lucat del comitato organizzatore –  è l’annullamento del diritto, basilare per la democrazia, di manifestare (pacificamente e senz’ armi – Cost. art. 17) il proprio dissenso con le scelte del governo.
Un governo che risponde, a chi dissente e manifesta, con l’ introduzione di una serie di nuovi reati penali, che prospettano pene carcerarie aberranti”. Altre passaggi contestati riguardano le condizioni carcerarie, ma anche la norma che vieta “al migrante privo di permesso di soggiorno il diritto di comunicare con il cellulare con chi è rimasto ad aspettarlo”.

A scendere in piazza sarà anche la Cisl nel sit-in in programma il 2 ottobre a Roma. Presente all’appuntamento anche una delegazione valdostana.

“Sbagliato ed improprio l’inasprimento previsto per i blocchi stradali in occasioni di manifestazioni sindacali, che passerebbero da una sanzione pecuniaria ad una pena detentiva” spiega il segretario generale Luigi Sbarra.

Secondo il sindacato infatti per come è disegnata, “questa stretta si rivela potenzialmente lesiva del fondamentale diritto costituzionale della libertà a manifestare in maniera non violenta. La garanzia dell’ordine pubblico e della protezione dei beni pubblici e privati è un principio sacrosanto, ma va necessariamente bilanciato con il riconoscimento della libertà a manifestare pacificamente”.

Una risposta

  1. Attuare blocchi stradali non è manifestare pacificamente, forse questo sfugge ad alcuni (volutamente).

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