Alla Saison Culturelle la storica “Soirée Ionesco”

In occasione della Journée Internationale de la Francophonie, mercoledì 20 marzo alle 20.30 al teatro Splendor di Aosta la Soirée Ionesco che unisce in un'unico appuntamento "La Cantatrice Chauve" e "La Leçon".
Soirée Ionesco foto di scena

In occasione della Journée Internationale de la Francophonie mercoledì 20 marzo alle 20.30 al teatro Splendor di Aosta  una serata completamente in francese dedicata a due delle opere teatrali di Eugène Ionesco. Si tratta della Soirée Ionesco, un grande classico che da più di sessant’anni detiene il record per lo spettacolo che si svolge ininterrottamente nello stesso luogo il Théâtre de la Huchette. La Soirée Ionesco conta più di 19.200 spettacoli e quasi due milioni di spettatori.

Si potranno scoprire, o riscoprire la magia di questa classica serata teatrale, attraverso la messa in scena, la scenografia e i costumi originali della compagnia dei Comédiens Associés del Théâtre de la Huchette che cura la soirée dal 1957.

La Cantatrice Chauve ci invita dagli Smiths: una tradizionale famiglia londinese che ospita i Martin e il capitano dei vigili del fuoco. Quest’opera è una vera autopsia della società contemporanea messa in musica attraverso l’uso di presupposti assurdi, per un risultato comico e coinvolgente.

La Lezione accompagna, invece, il pubblico da un insegnante per una lezione privata. Nonostante gli avvertimenti della cameriera che sembra dire che la cosa finirà male, quest’ultima si ostina a dare la sua lezione. In questa commedia Ionesco ci porta nel suo mondo e gioca con gli stati di coscienza dei suoi personaggi e del pubblico.

 

La storia delle Soirée Ionesco

La Cantatrice Chauve fu creata da Nicolas Bataille al Théâtre des Noctambules il 10 maggio 1950. Il 20 febbraio 1951, La Leçon, diretta da Marcel Cuvelier, andò in scena al Théâtre de Poche. L’accoglienza fu molto contrastante ma quando queste due opere si riunirono, il 16 febbraio 1957 al Théâtre de La Huchette, accadde l’incredibile. Tutta Parigi smaniava per scoprire questo oggetto teatrale non identificato. Dopo quasi sessant’anni, lo spettacolo è diventato ormai un’istituzione.

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