Sabato 02 giugno alle ore 21 alla Cittadella dei Giovani.
Il nostro sarebbe indubbiamente un mondo migliore se fondasse il suo andamento su queste tre parole, su questi tre valori. E si dà il caso che questi siano i valori fondamentali su cui ha basato la propria vita Arto Tunçboyacıyan, percussionista e cantante turco di origini armene, la cui carriera è stata decisamente guidata dal forte richiamo che giungeva a lui dalle lontane origini dei padri L’Armenia, l’Anatolia, terra ricca di musica e di antiche tradizioni, ma anche luogo di terribili persecuzioni ripetutesi nei secoli e che hanno portato il suo popolo a scappare, per sfuggire alla morte, ma poi spesso a tornare. Tragedie antiche queste che ci riportano immediatamente alle tristi immagini delle persecuzioni, dei massacri e delle migrazioni dei nostri giorni. Quasi a ricalcare questo destino, Arto Tunçboyacıyan, migrante musicale, dopo un primo periodo passato nella natìa Turchia si trasferisce negli Stati Uniti alla ricerca di nuovi stimoli e dimensioni sonore, per poi però tornare alle origini, all’Armenia dei suoi progenitori, ma attraverso la musica, mediante la ricerca di un possibile connubio fra tradizioni antiche e mondo moderno. Anche la SFOM ha da sempre l’esigenza (simile e comune) di far esplorare ai propri allievi la musica mondiale, la musica totale, le musiche di ieri e di oggi. Da qui nasce l’idea del progetto Love, Respect and Truth – La SFOM incontra Arto Tunçboyacıyan, in cui i ragazzi della JazzSfomOrchestra e del Coro CantoLeggero lavoreranno sotto la sua guida per produrre un concerto basato sulle composizioni da lui scritte per il suo gruppo, forse il più famoso, la Armenian Navy Band;
PROGRAMMA:
- They Love Me From 15 Feet Away
- My Narinna Sun & Mountains
- Hi drive
- Early afternoon
- Let’s Have Fun at the Border
- Peaceful hope
- Can money buy royalty?
L’Armenia
CONTATTI
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