Due giornate di commemorazione, studio e confronto sulla “Carta di Chivasso” per celebrare l’80° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia, istituito via legge regionale approvata dal Consiglio Valle nello scorso mese di agosto, organizzate dalla Presidenza della Regione.
Gli appuntamenti
Venerdì 1° dicembre alle 18, nella sala conferenze della Bcc Valdostana, ad Aosta, si analizzerà il rapporto tra “Il Manifesto di Ventotene – Per un’Europa libera e unita”, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi mentre si trovavano al confino come oppositori del regime fascista e la “Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine” – nota come “Carta di Chivasso – redatta invece il 19 dicembre 1943 da un gruppo di rappresentanti della comunità valdese e della Resistenza valdostana. L’appuntamento è curato dalla Fondation Émile Chanoux.
Qui, Alessandro Celi – presidente del Comitato scientifico della Fondation – e Mario Leone, Direttore dell’Istituto di studi federalisti Altiero Spinelli, metteranno in dialogo due documenti che dal buio della guerra e dell’oppressione causata dai nazionalismi hanno guardato con fiducia verso l’avvenire, rappresentato da una costruzione europea ancora tutta da inventare ma già individuata, nella versione federalista interna ed internazionale dei due documenti, come la nuova forma politico-istituzionale necessaria per garantire i diritti fondamentali dell’individuo, lo sviluppo economico-sciale delle comunità e la pace europea.
Gli oppositori del fascismo, gli uni confinati in una piccola isola del Mediterraneo, gli altri riuniti clandestinamente in casa del notaio Pons a Chivasso, hanno immaginato il futuro dopo la guerra e la dittatura sostenendo la trasformazione in senso federale dello Stato italiano e la creazione di una federazione europea come le condizioni essenziali per giungere alla cancellazione delle frontiere politiche ed economiche tra gli Stati, in un progetto complessivo di profonda riforma sociale.
Ideali e principi enunciati nel Manifesto di Ventotene e tradotti in azione politica, sociale ed economica nella Carta di Chivasso, perché come ha scritto lo stesso Altiero Spinelli “Non si trattava di un invito a sognare, ma di un invito ad operare”.
Nella mattinata di sabato 2 dicembre a Valsavarenche la Fondation ed il comune ospiteranno invece i sindaci di Ventotene, di Chivasso e altri primi cittadini piemontesi e valdostani per un incontro intitolato “Ripartire da Chivasso – Territori e comunità alla prova delle sfide dell’oggi”.
Con il patrocinio del Cpel e la partecipazione di altri rappresentanti dell’arco alpino, sarà un’occasione per un confronto sulla sussidiarietà della gestione delle risorse da parte delle comunità locali, a cominciare dalle acque e dalle consorterie.
Infine, sempre sabato 2 dicembre, alle 16 nel Salone “Maria Ida Viglino” del Palazzo regionale, è in programma la conferenza “La Carta di Chivasso: storia, attualità e prospettive” promossa dall’Università della Valle d’Aosta e dall’Istituto Storico della Resistenza.
Corrado Binel, dell’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea, e Manuela Ceretta, Rettrice dell’Ateneo valdostano e Docente di Storia del pensiero politico all’Università degli Studi di Torino, introdurranno e concluderanno l’evento che si propone di collocare il Manifesto di Ventotene e la Carta di Chivasso nel quadro più ampio del pensiero federalista del Novecento.
Saranno Michele Vellano, professore ordinario di Diritto dell’Unione europea all’Università di Torino; Daniela Preda, direttrice del Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Genova e del Centro interuniversitario di ricerca sulla storia del federalismo e dell’integrazione europea; e Pier Paolo Portinaro, ordinario di Filosofia politica dell’Università di Torino, a sviluppare questi argomenti che dimostrano ancora oggi l’attualità del Manifesto di Ventotene e della Carta di Chivasso in un momento in cui il ritorno dei nazionalismi e dei populismi, il terrorismo, l’instabilità geopolitica determinata dalla povertà e dal ripresentarsi di conflittualità mai sopite, minacciano l’Europa e le conquiste istituzionali, economiche e sociali raggiunte in questi 80 anni di storia.
Una risposta
Nel ricordo di mio padre che fu tra i firmatari della Carta di Chivasso