Libri, Federico Gregotti presenta ad Aosta “Ho dipinto le mie malinconie”

L'appuntamento è per oggi, giovedì 3 settembre, alle 18 alla Libreria Brivio. Lo scrittore svelerà il suo ultimo romanzo, edito da End, che racconta la storia di Ettore e Guglielmina Mazzini, pittori genovesi che nel secolo scorso hanno lasciato una traccia indelebile in tante chiese sparse nelle vallate valdostane e nella plaine.
Federico Gregotti

Oggi, giovedì 3 settembre alle 18, nella piazzetta antistante la Libreria Brivio di piazza Chanoux, ad Aosta, 28, verrà presentato “Ho dipinto le mie malinconie”, l’ultimo romanzo di Federico Gregotti, pubblicato da END.

L’incontro, parte della rassegna di arte e letteratura “Di capriccioso e destrissimo ingegno“, giunta al suo terzo appuntamento, sarà moderato da Corrado Ferrarese, con le letture di alcuni estratti da parte di Marie Claire Chaberge e l’intervento dello storico dell’arte Patrik Perret.

Il libro si basa sulla storia di Ettore e Guglielmina Mazzini, pittori genovesi in Valle d’Aosta. Un padre e una figlia, un pittore e una pittrice che nel secolo scorso hanno lasciato una traccia indelebile in tante chiese sparse nelle vallate valdostane e nella plaine.

Le loro vite però sono rimaste per tanto tempo nell’ombra a testimonianza della riservatezza che le ha contraddistinte. Il breve romanzo, narrato in prima persona dalla figlia Gugliemina con il compito di accompagnare il lettore nell’intimità familiare di gente di mare profondamente
legata alla montagna, parte da una lapide che nel piccolo cimitero di Bionaz ricorda la famiglia Mazzini.

Ad Ayas, Valtournenche, La Thuile, Issogne, Chatillon, Gignod, Bionaz, Fénis, nella Cattedrale di Aosta si trovano le opere di Ettore Mazzini, spesso aiutato dalla figlia nel suo lavoro. Ma al centro
della narrazione c’è Doues, “il paese delle meraviglie” tanto dell’autore quanto di Guglielmina, con la Chiesa di San Biagio e la cappella di Santa Margherita nella frazione di Aillan, luoghi in cui
l’arte si è mescolata alla vita, in cui il dolore, il rimpianto, gli affetti e le piccole gioie di un’esistenza operosa si sono forse ricomposte in un quadro rasserenante.

L’autore

Federico Gregotti (“nom de plume” scelto da Federico Zoja) è insegnante nelle scuole superiori ed ha pubblicato diverse opere di narrativa ispirate a personaggi del mondo dell’arte, quali Jan Vermeer, Marietta Robusti figlia del Tintoretto, Properzia de’ Rossi, Artemisia Gentileschi, Edward Hopper, oltre al giallo “Le Giuditte” ispirato alla rappresentazione di quattro grandi pittrici italiane
dell’episodio biblico di Giuditta e Oloferne ed edito da END nel 2018.

Recentemente ha pubblicato, per Einaudi ragazzi, la fiaba illustrata “La bambina che collezionava tartarughe”, protagonista il 26 giugno scorso nella Libreria Brivio della prima presentazione in presenza in Valle d’Aosta dopo il periodo di confinamento.

 

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