Proiezione e conferenza: Il silenzio testimone del passato

Sabato 29 luglio - Salone della biblioteca - ore 21.00: proiezione di un cortometraggio sui cimiteri valdostani regia di Teresa Santomarco e conferenza di Mirko Cianci “quell’ascia sulla bara”
Cimitero

Antey-Saint-André – Sabato 29 luglio – Salone della biblioteca – ore 21.00: proiezione di un cortometraggio sui cimiteri valdostani regia di Teresa Santomarco e conferenza di Mirko Cianci “quell’ascia sulla bara”.

La serata si aprirà con la presentazione del cortometraggio Il silenzio testimone del passato, realizzato da Teresa Santomarco e che presenta i principali cimiteri storici della Valle d’Aosta. Una parte tratta di Torgnon, Antey e La Magdeleine. I cimiteri sono visti come luogo della memoria, dove i vivi commemorano i defunti utilizzando un codice figurativo ricorrente, fatto di citazioni, versi toccanti, accenni al ruolo sociale che il defunto ha ricoperto in vita. Il nodo topico della famiglia si amalgama con la collettività, legame accentuato qualora il defunto sia stato un filantropo e se ne ricordino pertanto i successi sociali. La croce resta il segno fondamentale, dominando su un’ampia gamma di simboli che venivano appositamente scelti per enfatizzare questo o quel carattere dell’antenato. Un quadro che comprende i ricordi dei personaggi intervistati, che hanno visto e vissuto esperienze funebri oggi in gran parte cancellate. Nè manca il contributo di alcuni ricercatori che, con i loro interventi, arricchiscono e spiegano le singolarità locali spesso frutto di vicende storico-sociali minori che si sono fuse nel mare della più vasta e riconosciuta Storia. Il documentario è stato finora proiettato solo a Brescia nell’Ottobre scorso, nell’ambito di un convegno dall’evocativo titolo di Mentori Mori.
Nella seconda parte della serata, Mirko Cianci esporrà spunti e idee in una relazione dal titolo Quell’ascia dulla bara. Fin dalla preistoria, soprattutto con l’avvento delle civiltà megalitiche, il simbolo dell’ascia ricorre in modo persistente in contesti funerari, trascinandosi lungo il corso della storia e fino ad essere simbolismo ben conosciuto nel folklore europeo (e non solo). L’ascia era simbolo di cesura dalla vita, maneggiato da divinità nel loro aspetto mortifero, solitamente associate alla folgore. Ma lo stesso strumento aveva la proprietà, se usato una seconda volta, di porsi quale (ri)datore di vita e quindi di resurrezione. Una selezione di immagini dall’Europa e da altre contrade integrerà e renderà più dinamica l’esposizione.

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Antey Cultura

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