Il futuro del vallone del Grauson accende gli animi a Cogne

11 Ottobre 2022

Un vallone dalla indiscutibile bellezza paesaggistica, il sito del Grauson è ormai da diverso tempo al centro di una diatriba finita ora su change.org in forma di petizione. Su invito del neonato Comitato Salviamo il Vallone del Grauson, alcuni abitanti di Cogne e personalità di spicco del paese e dei suoi enti (ma non solo), hanno firmato il form online che chiede che ogni progetto che possa favorire il passaggio di mezzi motorizzati, a partire dal Pian della Cretetta, venga bloccato e cancellato, che l’intera area, già classificata come Sito di Interesse Comunitario, venga considerata a tutti gli effetti area di grande interesse naturalistico e che si provveda a un adeguato controllo del territorio e tutela di un patrimonio comune.

La petizione parla chiaro: “Uno dei valloni incontaminati della valle di Cogne corre il rischio di essere compromesso dalla costruzione di una strada. Le lettere di richiesta di concessione della servitù sono già state inviate ai proprietari dei terreni su cui è previsto il passaggio ed è quindi urgente intervenire“.

Lato comune, il sindaco Franco Allera ribadisce che “gli enti parlano con atti formali” e l’atto a cui allude il primo cittadino è una delibera datata 29 gennaio 2022 in cui si ribadisce di non approvare (come già era successo nel 2019 ndr.), la richiesta di ottenimento di una servitù di passaggio su terreno di proprietà comunale per la realizzazione di una pista agricola in località Cretettaz. Per Allera la questione non può essere fraintesa: “Il Comune non ha presentato nessun progetto di costruzione di strade poderali e si è dichiarato contrario con delibera numero 3 del gennaio 2022 appunto”.

A scaldare gli animi sono gli equilibri tra gli abitanti delle zone interessate e tra le parti: chi vorrebbe una strada per salire in alcune zone al momento raggiungibili solo a piedi e chi invece vuole che il vallone resti “un habitat straordinario che comprende praterie alpine, sorgenti, laghi e paludi d’alta quota, che conserva e protegge specie rare di fauna alpina, più di trenta rock glaciers, i ghiacciai di pietre, e costituisce un patrimonio inestimabile di biodiversità e ricchezza floristica e una risorsa paesaggistica già classificata come Sito di Interesse Comunitario”, come si legge sulla petizione online. A detta dei promotori, le richieste di una strada per il futuro sviluppo agricolo della zona sono totalmente infondate, ma sarebbero solo l’inizio di una via breve per poter poi trasformare l’intera zona e per raggiungerla comodamente in auto senza limiti, situazione in contrasto con la natura del sito.

Sulla piattaforma change.org intanto le firme continuano a salire e hanno infranto il muro delle 5000, facendo veleggiare la petizione verso quelle più firmate in Italia, ma la situazione nei pressi di Gimillan e dintorni resta tesa.

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