Inquinamento atmosferico ai piedi del Monte Bianco, nessuna “allerta smog” in Valle d’Aosta

A spiegarlo è l'Arpa VdA, dopo l'allerta rossa scattata ieri nella Valle dell'Arve, in Alta Savoia: "Da noi la situazione è attualmente decisamente migliore, i Pm10 non superano mai il limite giornaliero". La situazione resta comunque monitorata.
La piana di Courmayeur vista dal Monte Bianco - Foto Sara Favre (Arpa)
Ambiente

Nella Valle dell’Arve, in Alta Savoia, ai piedi del Monte Bianco, nei giorni scorsi sono state raggiunte concentrazioni di ossidi di azoto (NOx) e polveri sottili (Pm10) tali per cui ieri , 21 gennaio, è scattata l’allerta rossa”. Una misura straordinaria che prevede, ora, interventi mirati per ridurre i livelli degli inquinanti.

La domanda, dall’altra parte del Monte Bianco, sorge spontanea: anche nella Valdigne c’è – o potrebbe esserci – un problema di concertazione eccessiva degli inquinanti? La risposta, spiega Arpa Valle d’Aosta, è “no”.

Anche se, in questa stagione, non è un fatto così peregrino: “Siamo nel cuore dell’inverno, un periodo in cui particolari condizioni meteorologiche, quali l’inversione termica e l’assenza di vento, possono influenzare pesantemente i livelli di inquinamento atmosferico intrappolando gli inquinanti vicino al suolo e, di conseguenza, facendo peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo”, dice l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

Quindi, sul versante valdostano del Monte Bianco la situazione è analoga a quella in Alta Savoia? Arpa spiega: “Da noi la situazione è attualmente decisamente migliore: i dati rilevati a Courmayeur-Entrèves, in prossimità stradale proprio all’imbocco del tunnel del Monte Bianco, per il Pm10 non superano mai il limite giornaliero”.

Non solo: “Anche per gli ossidi di azoto, i valori risultano ben al di sotto del limite normativo di 200 µg/m3 per ogni media oraria. Si osserva, inoltre, che nel corso di quest’ultimo weekend, le condizioni meteo caratterizzate da precipitazioni (pioggia e neve), hanno ridotto ulteriormente i livelli di inquinamento. In particolare, i valori di Pm10 si sono attestati da domenica al di sotto di 20 µg/m3”. Inferiori, quindi, alla metà del valore limite previsto di 50 µg/m3.

Nel centro di Courmayeur centro paese, dove è in corso una campagna di misura con laboratorio mobile, i valori di Pm10 sono risultati invece ancora più contenuti, inferiori a 15 µg/m3.

Situazione che non dovrebbe cambiare molto, almeno a breve: per i prossimi giorni, infatti, le previsioni di qualità dell’aria elaborate da Arpa indicano “un mantenimento della situazione attuale con rispetto dei limiti normativi di qualità dell’aria ai piedi del Monte Bianco”, mantenendo comunque “un controllo costante sull’evoluzione della situazione, con un aggiornamento continuo dei dati”.

Da questo punto di vista, chiude l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, “particolare attenzione sarà prestata a valutare gli effetti prodotti dall’incremento del traffico nel Traforo del Monte Bianco registrato nelle ultime ore di ieri, 21 gennaio, a causa della temporanea chiusura del Tunnel del Fréjus (ora riaperto, ndr.) e del conseguente reindirizzamento di mezzi pesanti e autobus verso questa tratta”.

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