Situato a 2600 metri di altitudine, il Colle del Nivolet è un ecosistema delicato, ricco di specie animali e vegetali protette. Un ambiente da proteggere, dove invece è consentito l’accesso con veicoli a motore, causa di disturbo ed inquinamento, diretto ed indiretto. Il Parco nazionale del Gran Paradiso da oltre 20 anni prova a disincentivare l’accesso al Nivolet. Lo ha fatto per 20 anni con il progetto “A piedi tra le nuvole”, che chiudeva la strada alle auto nelle domeniche estive, senza però ottenere gli effetti sperati. Ci ha ritentato l’anno scorso, fra mille polemiche, con alcune giornate di chiusura. Proprio nel 2024 ha raccolto una serie di dati sui quali si basa ora una nuova proposta di regolamentazione della strada, la SP50, sottoposta alle istituzioni interessate: Città Metropolitana di Torino, Regione Valle d’Aosta, Comuni di Ceresole Reale e di Valsavarenche.
I numeri del traffico: 33.000 transiti in tre mesi
Secondo le rilevazioni effettuate tra luglio e ottobre 2024, lungo la SP50 si sono registrati 33.000 passaggi di veicoli, con punte di oltre 1.100 transiti giornalieri nei weekend. L’elevata circolazione ha avuto conseguenze dirette sulla fauna locale: si stima che siano stati uccisi oltre 45.000 invertebrati, tra cui 14.000 impollinatori essenziali per l’ecosistema. Anche le marmotte alpine, specie caratteristica della zona, hanno mostrato comportamenti alterati, con una riduzione del tempo dedicato all’alimentazione e un aumento dello stress.
Il nuovo piano: ingressi contingentati e navette gratuite
Per mitigare questi impatti, il PNGP propone una regolamentazione più stringente dell’accesso veicolare, con una chiusura controllata della strada dal parcheggio del Serrù fino al Nivolet nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, senza fasce orarie prestabilite.
L’accesso al Colle sarebbe consentito solo previo acquisto di una Carta dei Servizi, disponibile anche online, che permetterà il transito e la sosta nei parcheggi dedicati. Una volta raggiunto il limite giornaliero di 300 ingressi, la sbarra d’accesso si chiuderà automaticamente, consentendo nuovi ingressi solo in caso di uscite.
Parallelamente, verrà potenziato un servizio navetta gratuito, finanziato con i proventi della Carta dei Servizi, per incentivare l’uso del trasporto pubblico. Nei giorni infrasettimanali, si prevede il proseguimento delle navette già attive negli anni precedenti, con un possibile incremento delle corse.
Secondo le stime, l’adozione di queste misure permetterebbe di ridurre il traffico veicolare del 65% – 13.000 transiti in meno – con un netto miglioramento della qualità ambientale e della conservazione del paesaggio.
2 risposte
Esattamente, chiudete quella strada ad auto e navette. Chi vuole si conquista il Nivolet a piedi, come dal versante valdostano.
Dovrebbero proibirne l’accesso e basta