Mauro Durbano è il nuovo Presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso

 Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato oggi il decreto di nomina di Mauro Durbano a Presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Mauro Durbano
Ambiente

Le polemiche e gli appelli dei sindaci non hanno fatto cambiari idea al Governo. Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato oggi il decreto di nomina di Mauro Durbano a Presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso.

Classe 1986, Durbano diventa il più giovane Presidente nella storia del Parco. Attuale vice-sindaco di Ceresole Reale e vice-presidente di Ires Piemonte, è laureato in geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche e svolge attività di consulente per enti pubblici e privati in ambito di pianificazione territoriale e valorizzazione del territorio.

Succede a Italo Cerise che ha svolto due mandati come Presidente del Parco dal 2011 a novembre 2022 e come commissario straordinario sino a dicembre 2023.

“Ringrazio il Ministro per la nomina, di cui sono onorato e orgoglioso, anche in qualità di amministratore di uno dei Comuni del territorio del Parco. – le prime parole del neo presidente –  Svolgerò con impegno questo incarico di grande responsabilità per l’area protetta più antica d’Italia, nel perseguimento degli obiettivi di tutela della biodiversità e sviluppo sostenibile, insieme a tutte le istituzioni, i dipendenti, le associazioni ed i soggetti coinvolti. Un doveroso ringraziamento anche al mio predecessore, Italo Cerise, per il prezioso lavoro svolto negli anni della sua presidenza”.

Il Presidente del Parco, che dura in carica cinque anni, ha la legale rappresentanza dell’Ente Parco, presiede il consiglio direttivo e la giunta esecutiva coordinandone le attività ed emana gli atti assegnati dalle leggi, dai regolamenti e dallo statuto dell’Ente.

Durbano presidente del Parco del Gran Paradiso, Manes: Non ascoltate le voci dei territori

15 novembre 2023

“Oggi si è consumata una pagina non idilliaca della storia di questo importante Parco Nazionale. È deludente constatare come, in questa scelta, le voci dei territori non siano state ascoltate”. Il deputato valdostano interviene così sulla prossima nomina di Mauro Durbano a presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso. Dopo l’audizione ieri del candidato presidente, proposto dal Ministro Picchetto Fratin, oggi in Commissione Ambiente della Camera si è svolta  la votazione a scrutinio segreto con il seguente esito, che ha visto su 29 votanti, 18 a favore e 11 contrari. 

“Dopo la presidenza di Italo Cerise, era difficile trovare un sostituto adeguato. Tuttavia, a mio avviso, è stato disatteso il concetto di intesa come previsto dall’art. 9 della legge 394/91.”

Secondo la legge, la procedura di nomina richiede un accordo tra le due regioni coinvolte. Manes lamenta la mancata adesione a questa prassi, che prevede una presidenza alternata tra i rappresentanti dei due territori.
“Come evidenziato durante il dibattito in commissione”, aggiunge Manes, “sarebbe stato opportuno discutere e votare non un singolo nominativo, ma una terna completa, valutando i curricula di tutti i candidati. La nuova modalità adottata, che sembra concedere la prerogativa di intesa a una sola delle due regioni, mina la collaborazione e la condivisione tra le Regioni e i territori interessati, fondamentali secondo l’art. 9 della legge. Un errore grave che poteva essere evitato.”

Parco del Gran Paradiso: dieci sindaci valdostani e piemontesi contro la nomina del nuovo presidente

di Giorgia Gambino  – 25 ottobre 2023

Valle d’Aosta e Piemonte fanno fronte comune e dicono no alla proposta di eleggere Mauro Durbano come nuovo presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso. Alcuni primi cittadini delle due regioni hanno inviato a senatori e consiglieri delle Commissioni parlamentari competenti una lettera congiunta nella quale chiedono di rivedere la decisione, caldeggiata dal ministro Gilberto Pichetto Fratin.

La nomina del nuovo Presidente del Parco del Gran Paradiso

Secondo un accordo non scritto tra Valle d’Aosta e Piemonte, la scelta del presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso avviene in alternanza tra le due regioni. Al termine del doppio mandato dell’attuale commissario Italo Cerise, erano tre i candidati in lizza per il posto, tra cui lo stesso Durbano e il docente universitario, ex senatore ed ex sindaco di Chivasso, Andrea Fluttero. Nonostante la preferenza attribuita da valdostani e piemontesi al secondo, motivata dalla sua lunga esperienza in materia ambientale e paesaggistica, data la volontà di avere alla guida dell’ente una figura della Lega, l’appoggio è andato al primo.

“Tale designazione non ha tenuto conto delle indicazioni del territorio espresse con missive inviate al ministro dell’Ambiente e ai presidenti delle Regioni – denuncia la lettera congiunta, indirizzata all’VIII Commissione permanente del Senato della Repubblica “Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica” e all’VIII Commissione della Camera dei Deputati “Ambiente, territori e lavori pubblici” -. Pur comprendendo le dinamiche democratiche delle forze politiche, riteniamo che una nomina di questa portata non possa essere frutto di soli compromessi ma che debba avvenire nella piena consapevolezza non solo di quanto disposto dal legislatore nella legge quadro ma anche del contesto e degli effetti che la stessa avrà sul territorio e sulle comunità della più antica area protetta nazionale”.

I requisiti

I comuni aderenti alla protesta – per la Valle d’Aosta l’Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis con Aymavilles, Cogne, Introd, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges, Valsavarenche e Villeneuve e per il Piemonte le Unioni di Comuni di Valle Orco e Val Soana con Ronco Canavese, Valprato Soana e Noasca – hanno stilato una serie di requisiti che il nuovo presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso dovrebbe possedere. Oltre a una “comprovata esperienza in campo ambientale nelle istituzioni o nelle professioni oppure di indirizzo o di gestione di strutture pubbliche o private”, il nuovo presidente dovrebbe “essere rappresentativo e super partes e possedere un adeguato cursus honorum, tale per cui una carica così importante possa essere ricoperta con la giusta responsabilità da chi ha svolto prima un significativo percorso amministrativo e politico”.

Classe 1986 e laureato in Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche nonché vicesindaco di Ceresole Reale, Durbano non è, stando ai firmatari, in possesso delle caratteristiche che gli permetterebbero di ereditare la posizione di Cerise e guidare l’ente nei prossimi anni.

I prossimi passi

La lettera insiste affinché “il nuovo presidente del più antico Parco italiano sia frutto di una scelta condivisa e non imposta a un territorio che già in passato ha vissuto una conflittualità fortissima tra lo stesso Parco, gli enti locali e la comunità che vive al suo interno”. Tale decisione è finalizzata a “non vanificare il positivo percorso avviato dal presidente uscente a partire dal 2011 ma anche e soprattutto a evitare di innescare nuovi divisioni e contrasti con il rischio di ingovernabilità e di difficile gestione dell’organo”.

Entro il prossimo 16 novembre le Commissioni parlamentari dovrebbero rispondere alle critiche dei sindaci, che sperano in una “indicazione più coerente a livello istituzionale” nata da una “intesa con entrambi i presidenti di Regione e condivisa con il territorio”.

7 risposte

  1. L’inconsistenza di Franco Manes è persino troppo imbarazzante. Dice di essersi fatto promotore delle istanze del territorio e poi parla a nomina ormai avvenuta. Conta come il 2 di picche. Ennesimo turista politico valdostano a Roma.

  2. Complimenti al nostro presidente Renzo Testolin, che oltre avere risposto oltre i termini dei 30 giorni al Ministero, non ha nemmeno avanzato una candidatura alternativa a quella di Durbano.
    Dunque inutile lamentarsi. Come al solito facciamo tutto da soli. Chapeau!

  3. L’ennesima dimostrazione che il merito non sia il primo requisito per la scelta di posizioni strategiche e di prestigio. Come possiamo pensare che ci siano miglioramenti significativi nella nostra società, nella tutela delle comunità alpine e del territorio naturale se prevale la bieca lottizzazione politica?

    1. Non conosco personalmente il neo presidente del Parco, ma non mi sembra che il
      Piemonte abbia candidato una persona senza titoli. Ma poi, possiamo avanzare critiche proprio noi valdostani che nelle società partecipate candidiamo il nulla assoluto soltanto perché fedeli a chi governa?! Suvvia!

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