Via libera alla strada del Col Ranzola. Legambiente: “Spreco di denaro pubblico”

All'intervento stati destinati 2.929.295 euro di risorse del Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane (FOSMIT) dell’anno 2023. Nella delibera si parla di riqualificazione. Legambiente: "Come si fa a riqualificare una strada se quella strada non c’è?" 
Col Ranzola - Foto Lovevda.it
Ambiente

“L’ennesimo spreco di denaro publico per rovinare la montagna”. Così Legambiente Valle d’Aosta definisce la scelta della Giunta regionale di approvare nell’ultima riunione di lunedì scorso il progetto per la “riqualificazione della strada intervalliva comunale che collega il comune di Brusson al Comune di Gressoney-Saint-Jean tramite il Col Ranzola“.
All’intervento stati destinati 2.929.295 euro di risorse del Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane (FOSMIT) dell’anno 2023.

“Come si fa a “riqualificare” una strada se quella strada non c’è?”  si domanda l’Associazione ambientalista in una nota.

“Il collegamento che la Regione vorrebbe realizzare tra la zona di Estoul, in comune di Brusson, e l’arrivo della seggiovia Weissmatten, in comune di Gressoney-Sain-Jean, su crinali geologicamente fragili, è stata proposta dalle due amministrazioni locali interessate e consisterebbe nella realizzazione di un tracciato in gran parte nuovo, lungo circa 6 km, volto a collegare le due poderali già esistenti: quella che da Estoul raggiunge gli alpeggi sotto al colle e quella a servizio della località Weissmatten sul versante gressonaro”.

Legambiente spiega di aver seguito la vicenda fin dall’inizio e di volere ora acquisire lo studio di fattibilità della nuova strada, “che non è stato reso pubblico e che potrà essere ritirato solo direttamente in loco, a Gressoney”.

Nel frattempo l’Associazione solleva “forti perplessità” sulla destinazione di risorse pubbliche.

“Non comprendiamo come un tracciato poderale che attraversa zone fortemente acclivi e instabili possa fungere da via di fuga in caso di calamità naturali. – prosegue la nota di Legambiente – E’ anche difficile ravvisare la tanto sottolineata valenza ciclabile di questo collegamento”.

“Da tempo Legambiente, anche a livello nazionale – dichiara  il Presidente del circolo valdostano Denis Buttol – sottolinea che un reale contrasto allo spopolamento montano debba fondarsi, innanzitutto, sul ripristino dei servizi (medici, market, uffici, connessioni veloci internet, trasporti) sempre più carenti”.

9 risposte

  1. Visto che quasi sicuramente la strada fa il percorso del sentiero 3A-3B si fa un danno a un turismo sostenibile distruggendo un sentiero, così come era stato fatto col 2 fra la Cialvrina inferiore e quella superiore. Se si vuol fare la strada si trovi un altro percorso e si chiuda a chi non è autorizzato, in modo che non vada in desuetudine il sentiero originario.

  2. Le ultime baite sono già collegate da una poderale.
    E’ solo una scusa per fare un favore a qualcuno. Vergogna!!!!

  3. Così gli alpeggi di ranzola hanno un collegamento, portare una strada porta migliorie e benessere, sono sicuro che chi é contrario vive in una baita senza elettricità, acquedotto, fogna e automobile.

    1. Si faccia, se del caso, un miglior collegamento tra la funivia di Weissmatten e le baite di Ranzola, lato Gressoney. A mio modesto avviso non serve una “pista” automobilistica che “scavalli” il Col de la Ranzola. Questo collegamento serverebbe, solo, a dare un flusso automobilistico attraverso il Colle della Ranzola che, dal punto di vista ambientale è meglio che resti così, con quel quarto d’ora da fare a piedi per chi ne ha voglia.

  4. Questo collegamento stradale non ha senso. Le ultime baite dalla perte di Brusson sono già collegate e non servono ulteriori gas di scarico di autovetture per lo scavallamento del colle.

  5. Volete fare un collegamento intervallivo? Allora fate un tunnel da Estoul fino all’altra parte, aperto al traffico veicolare, si spenderebbero molti più soldi (questo pare essere obiettivo dei nostri politici) ci sarebbero più grasse mazzette e perlomeno servirebbe a qualcosa.

  6. Non sanno come buttare via i soldi e fanno danni ambientali irreversibili senza utilità, siamo in mano a degli incapaci che sanno solo danneggiarci. Rovinare i luoghi più belli valdostani evidentemente è uniucio obiettivo di questi vandali.
    Sviluppare montagna facendo ennesima poderale con divieto di accesso è sintomatico della mancanza di idee e abbondanza di tare di questa classe governativa.

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