Bando Borghi, in vista dell’udienza al Tar si alza lo scontro

La Regione in una nota: "Il progetto di Arvier rispetta i requisiti". La sindaca di Bard Silvana Martino: "Non vogliamo vincere a tutti i costi, ma invocare il rispetto dei principi di legalità e buona amministrazione"
Il Tribunale amministrativo regionale
Comuni

A pochi giorni dall’udienza di fronte al Tar della Valle d’Aosta, in programma il prossimo 10 maggio, sale la tensione sul bando borghi. Dopo la nota dell’Amministrazione regionale di questa mattina in cui si riportavano gli esiti di un incontro con il Ministero, arriva la risposta della sindaca di Bard Silvana Martino.

“Il motivo principale per cui il Comune di Bard si è rivolto al giudice non è quello di vincere a tutti i costi ed affermare presuntuosamente la propria onnipotenza, ma invocare il rispetto dei principi di legalità e buona amministrazione, che, in questa vicenda, sembrano essere stati disattesi e/o strumentalizzati.” scrive Martino. “Ciò che auspichiamo, essendocene ancora il tempo (il decreto ministeriale di concessione del finanziamento è fissato a fine maggio) e sulla scorta di quanto avvenuto e sta avvenendo in altre realtà italiane (la Valle d’Aosta non è certo l’unica regione italiana in cui pende un giudizio di fronte al TAR sul tema) è che la Regione possa rideteminare il progetto pilota attraverso un percorso amministrativo lineare e che i progetti vengano approfonditi ed esaminati a fondo e valutati secondo canoni di trasparenza, buona amministrazione e criteri di equità”.

La Regione: Per il Ministero il progetto di Arvier soddisfa i requisiti

La Regione questa mattina evidenziava come nel confronto con il Ministero il progetto Arvier Agile, individuato dalla Giunta regionale nel quadro del finanziamento di 20 milioni di euro del PNRR per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi, fosse  stato ritenuto di “ampio e di valore” e in grado di soddisfare “i requisiti delle Linee di indirizzo”, presentando “in partenza un’analisi accurata del contesto, sia dal punto di vista demografico sia sociale ed economico”. Giudizio che fa dire al Presidente della Regione Erik Lavevaz e all’Assessore ai Beni culturali  Jean-Pierre Guichardaz che: “L’attenta e accurata analisi svolta dal Mic, da cui emerge una sostanziale adesione alle scelte progettuali e all’orientamento espresso dalla Giunta regionale,  rappresenta  un elemento importante a sostegno delle tesi sostenute dall’amministrazione regionale nel giudizio promosso al Tribunale amministrativo regionale dal Comune di Bard”.

Nessuna contestazione sarebbe emersa sul fatto che il progetto interessi due borghi, quello di Arvier e Leverogne, fra i motivi invece del ricorso presentato dal Comune di Bard.

La Sindaca: “Alterata leale competizione fra i partecipanti”

“Dal comunicato stampa della Regione leggo che, a differenza di quanto enunciato nell’avviso pubblico regionale sulla base del quale dovevano essere elaborate le proposte progettuali da parte dei Comuni valdostani, il Ministero parrebbe non aver posto alcuna pregiudiziale rispetto all’inserimento di due borghi né rispetto al numero delle unità abitative.  – prosegue Martino – Peccato che tale chiarimento, per quanto frutto di un comunicato stampa e non di un documento ufficiale del Ministero, sia giunto fuori tempo massimo alterando la leale competizione tra i partecipanti: le prescrizioni dell’avviso regionale che Bard ha ritenuto cogenti, trattandosi di lex specialis (UN SOLO BORGO, elaborazione progettuale secondo il modello degli studi di fattibilità, progettazione partecipata), hanno infatti indotto l’amministrazione al loro rigoroso rispetto e a concentrare, per questo, il proprio progetto solo sul borgo, escludendo le frazioni, che pure sono intimamente collegate con il borgo stesso e su cui si potevano sviluppare dei pensieri in una logica di naturale continuità, ad impostare azioni e correlato quadro economico in modo puntuale, documentato e argomentato e a compiere un percorso di coinvolgimento collettivo”.

Questioni sulle quali il Comune si aspetta ora che siano i giudici amministrativi ad esprimersi: “La questione, nella sua imponente complessità, è comunque rimessa alle valutazioni del giudice al quale l’amministrazione si è rivolta. Non credo che il perseguimento del principio di legalità, senza azzardate e pretestuose e, per certi versi, presuntuose virate dell’ultima ora, sia in alcun modo negoziabile”.

La Regione: a rischio i 20 milioni di euro del bando

E mentre la Regione, nella sua nota evidenzia come i rappresentanti  del Ministero abbiano messo in guardia la Regione sul rischio di perdita dei fondi – “il mancato rispetto dei tempi per la definizione della proposta progettuale utile all’emanazione del decreto ministeriale di concessione dei finanziamenti entro fine maggio 2022 determinerebbe la perdita delle risorse che saranno allocate a favore di altri enti territoriali non valdostani su altre linee di intervento” – la sindaca di Bard solleva altri dubbi.

Il Comune di Bard solleva anche dubbi sulla difesa di Arvier

“Mi incuriosisce che i professionisti che difendono in giudizio il Comune di Arvier figurino a loro volta tra gli affidatari dei servizi legali del Celva per l’assistenza e consulenza giuridica a favore degli enti locali della Valle d’Aosta nei confronti dei quali mi pare di ricordare che sussistesse un divieto di assumere incarichi per la rappresentanza e la difesa in azioni giudiziarie/ stragiudiziali intraprese contro gli enti locali della Valle d’Aosta. Magari, però, ricordo male io e certamente sarà tutto a posto come sempre, ma mi riservo di approfondire”.

 

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