Dalla necessità di mettere mano a tutto il sistema di finanza locale, alle risorse promesse al Bim per evitare l’aumento di tariffe del servizio idrico fino ad una serie di modifiche di legge per arrivare a risolvere il problema della carenza di segretari comunali.
Sono alcune delle richieste formulate dai sindaci nel dare oggi parere positivo alla finanziaria regionale.
Ad illustrare il testo il Presidente della Regione Lavevaz e l’Assessore alla Finanze Carlo Marzi che hanno evidenziato gli “sforzi” sulla finanza locale. In particolare “la deroga a credito rispetto alla legge 48 sugli enti locali”. Se nel 2022 il gettito Irpef di riferimento è di 171 milioni di euro, l’importo destinato agli enti locali è di 218 milioni euro. “Uno sforzo nella logica federalista a cui crediamo”.
Riflettori puntati dai vertici regionali anche sul fondo di 6 milioni e 300mila euro destinato alle maggiori spese cui andranno incontro i comuni per far fronte agli aumenti delle materie prime e dell’energia.
“Una misura che vedremo solo per il 2023” evidenzia il presidente del Celva Alex Micheletto “ma immagino che questa mancanza sia legata al fatto di doversi mettere tutti intorno ad un tavolo per rivedere la legge 48, la legge 6 e la questione dell’extragettito. Tutte questioni che per noi vanno di pari passo”. La richiesta dei comuni è di aver “stabilità” sulle forme di trasferimento finanziario. “Sarà necessario avere una soglia minima sotto la quale non si può andare”.
Sempre sul fondo straordinario a favore dei comuni, i sindaci chiedono un analogo provvedimento anche per le Unités des Communes.
Altre richieste riguardano il tema della selezione del personale, con la facoltà e non l’obbligatorietà di svolgere in videoconferenza la prova orale, di modificare i criteri assunzionali ora basati sulla sola spesa, di destinare un trasferimento aggiuntivo al Celva per progetti e servizi associati che saranno avviati il prossimo anno, ma anche ulteriori risorse per i servizi agli anziani e alla prima infanzia, su quest’ultimo la richiesta è anche di aprire un confronto per capire le reali necessità di nuovi posti di asilo nido.
Dall’Assemblea del Cpel anche l’invito a modificare la normativa “sui canoni demaniali che impattano fortemente sui bilanci comunali”.