La sala dello spazio della co-progettazione, di fronte alla biblioteca, è piena. La Giunta comunale di Aosta presenta il suo bilancio di metà mandato davanti ai cittadini del quartiere Dora. Primo dei vis-à-vis con gli aostani in programma. Gli abitanti della zona partecipano. E le domande – che poi sono il senso stesso di un incontro pubblico, a ben vedere – non mancano.
L’atmosfera non è belligerante. Ed il sindaco Gianni Nuti cerca da subito di tenere la temperatura bassa: “Se avete con voi pomodori, ortaggi da tirarci o oggetti contundenti vi chiedo di tenerli per la fine di questo incontro”.
Le cose da spiegare sono tante, perché il quartiere Dora si appresta – obbligatoriamente, perché entro il 2026 gli interventi finanziati dal Pnrr dovranno essere consegnati – a modificarsi profondamente con il progetto di rigenerazione urbana da un lato, con la tangenziale sud ed il parco, da un lato; e con il nuovo asilo nido e la nuova mensa scolastica dall’altro.
La situazione della mensa oggi
Ecco, la mensa scolastica. Ma il riferimento è alla situazione attuale. Tema che, tra le richieste di informazioni varie dei cittadini, scalda gli animi. “Perché parte di tutti questi fondi non sono destinati a risolvere le criticità che da anni ha la scuola – chiede un’abitante del quartiere -? C’è l’odore di fogna che pervade i locali dove mangiano i bambini, e un problema di topi che segnaliamo da anni”.
Non solo: “Nel frattempo, i bambini continuano a mangiare in quei locali – aggiunge la cittadina -. Quelli della scuola primaria, che mangiavano nell’ex biblioteca, sono stati portati a mangiare assieme a quelli dell’infanzia, e si trovano in locale molto piccolo in cui non riescono neanche ad alzarsi in piedi. Come mamma sono molto preoccupata. Ho bisogno di sapere che i miei figli siano in un ambiente igienico e sicuro. Vi chiedo se ci fosse la disponibilità a spostare i bambini da subito” Con un esempio a portata di mano: “Come questa stanza – aggiunge – splendida e non lontana dalla scuola”.
C’è anche un’altra suggestione, ovvero la scuola dell’infanzia di via Avondo, chiusa in estate. “Abbiamo scuola di via Avondo vuota – dice una maestra -, e con un pulmino si potrebbe andare lì. I nostri bambini hanno diritto a fare didattica e a mangiare in modo sano. I locali sono vostri e fate quello che volete ma da insegnante mi chiedo la perché soluzione di via Avondo non vada bene”. Questione che, peraltro, fa scattare anche un applauso in sala.
A rispondere è Samuele Tedesco, assessore all’Istruzione, che prova a spiegare la posizione dell’Amministrazione: “Quando è stato aggiudicato il progetto per nova mensa, abbiamo da subito cercato altri locali per trovare una soluzione. Abbiamo chiesto quelli della parrocchia ma non erano disponibili, né lo era l’Usl che non avrebbe dato parere favorevole. Lo stesso vale per questo spazio: non è compartimentato. Spostare qui la refezione e avrebbe visto diminuire tutte le attività di socializzazione del quartiere, per diventare solo la mensa”.
E ancora: “La soluzione trovata, quella del palestrino, è temporanea – ha aggiunto -. A me personalmente non piace, ma permette di fare lavori al piano di sopra. Abbiamo fatto delle valutazioni, all’inizio per un locale esterno in modo da non impattare con le attività didattiche. Ma i container, oltre ad avere dei costi eccessivi per il Comune, sono scomodo per l’attività educativa. E toglierebbero completamente la visuale”.
“Abbiamo aperto un avviso pubblico per cercare altri locali, ma è andato deserto. Non abbiamo ricevuto risposta. Capisco e condivido appieno: la soluzione dei locali interni era l’ultima praticabile. È una soluzione temporanea, ma ci sarà una mensa nuova che vedrà però la luce, purtroppo, solo nel prossimo anno scolastico”, ha detto ancora Tedesco, piuttosto laconico.
Diversa è invece la questione sollevata su via Avondo: “Attualmente quella scuola è vuota, ma ci sarebbe il problema del trasporto – ha spiegato ancora l’assessore -. I costi si possono anche abbattere usando lo scuolabus che abbiamo, che è di Aps, ma questo verrebbe così tolto ad altre scuole, dato che serve anche alle gite scolastiche e a far tornare i bambini in classe. Per portare i bambini in via Avondo e tornare indietro toglieremmo il servizio ad altri”.
Questione di “sistema”, come fa capire la vicesindaca Josette Borre, che è anche assessora alle Finanze: “Non siamo contenti nel chiedervi questo sacrificio – ha detto -. Qui avremo un intervento di rigenerazione urbana con una nuova mensa, ma il quartiere Dora non è l’unica zona che ha bisogno. Ci sono scuole con strutture molto fatiscenti che avrebbero bisogno di una nuova struttura. Purtroppo le nostre valutazioni tengono conto di tutta la città. Lavoriamo per farvi avere una mensa nuova, di fronte ad un sacrificio sicuramente esagerato. Ma è una situazione che va avanti, da quanto ci dice l’insegnante, da 16 anni. Stiamo cercando di sanare questa situazione inaccettabile. E capisco molto bene che la nostra richiesta ai vostri occhi sembri esagerata”.
Un nuovo incontro per il quartiere?
Il punto di sintesi – se sarà – arriverà in un altro incontro, probabilmente. Un incontro ad hoc sule tema: “Sono state scelte sofferte anche da parte nostra – ha chiuso ancora Tedesco -. A marzo avevo detto che non saremmo andati nei locali interni alla scuola, ma alla fine è stata l’unica soluzione praticabile. Rivediamoci, e troviamo insieme una soluzione”.
Questioni di quartiere
La Giunta – in particolare gli assessori Loris Sartore e Corrado Cometto – illustrano gli interventi che il quartiere vivrà sulla sua pelle di qui a breve. Qualche novità “fuori sacco” emerge: “C’è un progetto esecutivo pronto e finanziato per mettere a posto la passerella ferroviaria, con altre opere della città, per oltre 500mila euro complessivi – dice Cometto -. Qualche tempo fa sono arrivate però altre richieste da Rfi, nonostante avessimo consegnato tutto”.
Quindi? “Quindi dovremo ottemperare e lo faremo – aggiunge -. Quanto prima riusciremo ad appaltare questo lavoro. Per non rallentare con le altre opere, mentre andremo avanti con gli altri lavori cerchiamo di ottenere i pareri necessari da Rfi per avere tutto appaltato già appaltato nel frattempo”.
La passerella è però un altro punto non facile per il quartiere. E a chi chiede che vengano realizzati anche due ascensori o un sottopassaggio, la risposta è che “sarebbe un’opera diversa – ha detto ancora Cometto -. L’avremo inserita volentieri nelle linee di finanziamento, ma per avere le risorse servivano delle fasi di progettazione già avviate”.
Qualche problema in più c’è nel “cuore” del quartiere. Un abitante della zona, infatti, chiede: “Come verrà sistemata l’area verde di piazza Battagglione Cervino? E come verrà gestita? Perché non basta avere una zona verde bella, si deve anche saper gestire”.
Cometto risponde: “Dalle analisi commissionate abbiamo scoperto che alcune piante sono malate. C’è un fungo non curabile ed endemico. Bisognerà toglierne alcune e posizionarne altre che non sono attaccabili come i càrpini. Nel 2024 dovremo fare la progettazione delle opere. Quello è il centro di tutto il quartiere, potremmo fare un altro incontro per vedere assieme un progetto con delle alternative, da realizzare poi nella primavera 2025”.
E Borgnalle?
Gli interventi, praticamente tutti a sud della “bisettrice” rappresentata dalla statale 26, portano con sé una domanda semplice: “Mi sento un po’ esclusa perché tutta la parte di Borgnalle non è presa in considerazione da questi lavori – dice una cittadina della zona -. Ci sono delle persone disabili che in carrozzina non riescono a raggiugnere Aosta, e non credo che gli aggiustamenti al sovrappasso cambino qualcosa. Abbiamo molti problemi con il rumore e per l’utilizzo dei mezzi. È abbastanza invivibile”.
Cometto replica, rendendo noto un progetto che era stato già accennato in Consiglio comunale tempo fa: “In effetti le opere si concentrano tutte a sud della strada – ha spiegato -. Però avevamo dei progetti pronti, quindi era ‘o quello o niente’. Ed era meglio ‘quello’. Noi però vediamo il quartiere in maniera unitaria: i passaggi servono a tutti, il parco sarà a servizio di tutti voi. Inoltre, stiamo progettando internamente, e finalmente, un nuovo parcheggio a Borgnalle. Lì l’offerta di sosta è effettivamente un problema. Faremo un parcheggio in un’area di proprietà del Comune per circa 50 posto auto con una decina di alberi lungo la strada”.
E le ciclabili?
Anche se non sono state particolarmente al centro dell’incontro, il tema delle piste ciclabili – che abbiamo analizzato nel nostro dossier a luglio – coinvolgerà anche il quartiere.
Per questo, il sindaco Nuti affronta la questione per primo, di sua sponte, e senza troppi “svolazzi”: “Sulle ciclabili tanta rabbia è montata. Questi lavori ci permettono, però, di fare altri interventi. Ad esempio sui marciapiedi che fanno schifo. E purtroppo ce ne sono molti altri che fanno ancora schifo. Quando saranno finite ci sarà qualche problema, perché dovremo abituarci a convivere con le biciclette. E questo si vede anche nelle altre città”.
Ma, dice il primo cittadino, “bisogna abituarsi a percorrere la città con un altro spirito. Questa è un’occasione che non possiamo perdere. Bisogna avere pazienza, bisogna finirle. E probabilmente qualche aggiustamento andrà fatto, è fisiologico quando un progetto di questo tipo viene messo a terra. Ma serve un po’ di pazienza. E sicuramente qualche problema nascerà e cercheremo di risolverlo tutti insieme, al meglio possibile”.
10 risposte
Caro sindaco Gianni Nuti, le formulo pubblicamente un invito: la prenderei per mano, in maniera estremamente inclusiva e politicamente corretta, come piace tanto a lei, e mi permetterei di farle fare un giro nei dintorni della mia attività commerciale per farle ‘apprezzare’ da vicino, anzi da vicinissimo, tutti i danni che la sua Amministrazione ha arrecato e sta arrecando al tessuto commerciale del centro città.
A chi è costretto ad alzarsi al mattino tutti i giorni per tentare di sbarcare il lunario, mi creda, non interessano affatto le parole e le espressioni ad affetto e prive di qualsivoglia significato pratico che lei è solito utilizzare nei suoi monologhi, perché in fin dei conti la rivoluzione che state attuando d’imperio sulla viabilità non sta facendo altro che allontanare le persone dal centro e quindi anche dai nostri negozi.
Prima di invitare gli altri ad adottare un nuovo sguardo sulla città, dia lei per primo il buon esempio e apra le orecchie per ascoltare gli altri.
Con osservanza, Jonathan.
Come presentarsi in sala e prendersi gli schiaffi. Le promesse (non mantenute) hanno le gambe corte, anche per coloro che pensano di avere la verità in tasca.
No no.. hai capito benissimo! Allo stesso livello della ” mensa” ci sono gli spogliatoi dei bimbi dell’ infanzia, e tutti i giorni siamo costretti, bimbi e adulti, ad essere invasi da questo odore nauseabondo, col rischio di passare dai bagni dei bimbi e trovarci un ratto nel wc !
“I marciapiedi fanno schifo. E purtroppo ce ne sono molti altri che fanno ancora schifo” (cit. sindaco Gianni Nuti).
Domanda: a chi competono gli interventi affinché i marciapiedi non facciano più schifo?
No hai capito molto bene..
Le soluzioni trovate non è che non ci sono ma hanno un costo…oppure vanno a scapito di altre cose. Insomma la soluzione giusta sembra difficile e tutti speriamo di trovarla. La mia domanda inoltre è che questo problema si sapeva da tempo che sarebbe sorto e hanno avuto un estate intero per pensarci, perché aspettare le contestazioni per provare a trovare di corsa una soluzione?
Ai bambini del Quartiere Dora la vice sindaca ha chiesto il “sacrificio” di mangiare nella mensa con rigurgito di fogna e con problemi inerenti alla presenza di topi nei locali?!?!?! Ho capito male, vero?
Caro sindaco Nuti, i cittadini aostani sono troppo pazienti e civili per lanciarle contro pomodori e ortaggi, perché altrimenti lei e la sua maggioranza avreste già dovuto riceverli da molto tempo.
Prenda esempio dai suoi concittadini: meno spocchia e arroganza nelle scelte, più umiltà nel lavoro. Mi creda.
In pratica il sindaco Nuti e tutti i suoi assessori, nel corso dell’incontro al Quartiere Dora, hanno ammesso tutti i problemi che invece negano durante le discussioni in consiglio comunale, dove invece parlano di manipolazione della realtà… Bipolarismo!
I politici sanno vendersi molto bene, compresa la sensazione di accoglienza e ascolto che sanno creare ad arte. Vedremo poi nei fatti se terranno fede alle promesse fatte.
Interessanti questi incontri nei quartieri periferici di Aosta, già dice tanto con la presenza numerosa degli abitanti di Dora alla riunione, uno che ha vissuto per un anno (è stato il mio posto dal arrivo in Valle) li, vi dico che mi sono sentito bene e accolto, è un quartiere con un grande potenziale umano e anche giovanile, coraggio e pazienza per il presente e futuro, Marian