Anche due cani molecolari dalla Valle per cercare una donna dispersa tra Liguria ed Emilia

I segugi bavaresi Bullo e Jacky, “in servizio” al Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, sono stati attivati, con i loro conduttori Davide Rasore e Laura Caserta, attorno alle 19 di ieri, giovedì 3. Hanno lavorato sino a stamane.
Il cane molecolare Jacky.
Cronaca

Sono “di stanza” in Valle d’Aosta i due cani molecolari del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, i segugi bavaresi Bullo e Jacky, utilizzati la scorsa notte nelle ricerche di una donna di 76 anni, che risulta dispersa dal pomeriggio di mercoledì 2 giugno nella zona del Monte Penna, cima di 1.735 metri tra la Liguria e l’Emilia Romagna.

Le due unità cinofile sono state attivate, con i loro conduttori, i tecnici del Soccorso Alpino Valdostano Davide Rasore e Laura Caserta, attorno alle 19 di ieri, giovedì 3, dopo che le ricerche svolte fino a quel momento avevano dato esito infruttuoso. Raggiunto il luogo dell’intervento, i cani “molecolari” hanno lavorato fino alla mattinata di oggi, per poi fare ritorno nella nostra regione.

“Il tipo di lavoro che facciamo con i nostri cani – spiega Rasore – è confermare una zona, o una direzione, in cui il disperso è transitato, affinché le altre unità cinofile vadano ad approfondirvi le operazioni”. Le ricerche, da stamane, si sono quindi concentrate sulle aree indicate dai cani molecolari come punti di passaggio della 76enne: il loro intervento è, in sostanza, servito a circoscrivere un perimetro, riducendolo dall’estrema ampiezza iniziale.

Il contesto operativo non è stato particolarmente agevole per i cani giunti dalla Valle. “Abbiamo lavorato su tracce che arrivano a due giorni fa, quindi ‘vecchie’ per l’olfatto canino, e sulle quali sono passati, dall’inizio delle operazioni, altri soccorritori con ulteriori unità cinofile, – aggiunge il conduttore di Bullo – quindi con un difficoltà in più per i cani molecolari”.

L’anziana di cui sono in corso le ricerche, residente nel parmense, era impegnata mercoledì in una escursione in val d’Aveto con marito e figlio, quando ad un certo punto ha deciso di proseguire da sola. Doveva ritornare dai parenti nell’arco di un’ora, ma così non è stato. A dare l’allarme è stato il gestore del rifugio monte Penna. La ricerche impegnano il Soccorso alpino di Liguria ed Emilia, i Carabinieri, i volontari della Croce Rossa e la Protezione civile.

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