Bando borghi del Pnrr, indaga la Procura della Repubblica

24 Marzo 2022

Dopo l’azione ispettiva dell’opposizione in Consiglio Valle, l’assegnazione del bando regionale per il finanziamento con fondi Pnrr del recupero dei borghi diventa oggetto di accertamenti della Procura della Repubblica. L’ufficio inquirente, a quanto si è appreso oggi, giovedì 24 marzo, ha aperto un fascicolo (un “modello 45”, quindi al momento senza ipotesi di reato, né indagati) mirato ad approfondire il dossier, che ha visto il Comune di Fontainemore essere designato a ricevere i 20 milioni di euro per la “rinascita” del borgo di Boure de Gris.

Si tratta di un’attività avviata d’iniziativa dalla Procura, delegata alla Guardia di finanza, sulla base della deliberazione adottata al riguardo, nonché delle notizie giornalistiche che si sono susseguite sulla questione negli ultimi giorni. L’intenzione degli inquirenti, diretti dal procuratore capo Paolo Fortuna, è approfondire le dinamiche che hanno condotto alla proposta ritenuta vincente e all’assegnazione del bando, dall’ingente dotazione economica. Assieme a Fontainemore avevano partecipato all’avviso, scaduto lo scorso 25 febbraio, Bard, La Magdeleine, Donnas e Arvier.

L’attività è allo stadio iniziale e, di conseguenza, avvolta dal massimo riserbo. Tuttavia, l’attenzione degli inquirenti appare destinata a concentrarsi anche sull’aspetto affiorato nel dibattito in Consiglio Valle (seppur solo a livello allusivo). Tra i proprietari degli immobili del borgo interessato dal progetto selezionato dalla Commissione di aggiudicazione figurano degli amministratori pubblici, anche comunali, e la verifica dei loro eventuali obblighi di astensione, con sullo sfondo l’ipotesi che una violazione a tali prescrizioni possa essersi riverberata sul procedimento amministrativo integrando un abuso, rappresenta spunto di approfondimento.

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