Bimbo morto in piscina, assolti i cinque imputati a processo
“Il fatto non costituisce reato”. E’ la formula con cui il giudice monocratico Marco Tornatore ha assolto oggi, venerdì 9 luglio, le cinque persone a processo per omicidio colposo, in relazione alla morte di Mohssin Ezzamal, il bimbo di Aymavilles deceduto il 16 giugno 2017, in una vasca della piscina scoperta di Aosta, quando aveva solo otto anni. Nell’udienza dello scorso 16 aprile, il pm Luca Ceccanti aveva chiesto di condannare tutti gli imputati a 8 mesi di reclusione.
A processo – dopo non aver richiesto riti alternativi nella fase di udienza preliminare (caratterizzata dalla dichiarazione di inutilizzabilità di un accertamento medico-legale e dalla sua ripetizione con incidente probatorio) e c’erano l’adulto che accompagnava il piccolo quel pomeriggio (Sandro Grisenti, 57 anni), il responsabile della gestione dell’impianto (Maurizio Fea, 50) e tre bagnini (Francesca Golisano e Girolamo Deraco, entrambi 29enni, e Federico Gottardi, 28enne).
Ad indagare sull’accaduto era stato il Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri. Nella ricostruzione degli inquirenti, Mohssin non padroneggiava ancora perfettamente il nuoto ed aveva tentato di uscire dalla vasca, ma nessuno lo aveva notato. Del dramma si era accorto un ragazzo in acqua, ma malgrado i vari tentativi di rianimazione effettuati dal 118 non c’era stato nulla da fare per il bambino. Secondo gli esami svolti, la morte era sopravvenuta per annegamento.
Si chiude così, ad oltre quattro anni dai fatti, il processo di primo grado sulla vicenda. E’ pensabile, vista la formula utilizzata dal giudice in sentenza, che la decisione di pronunciarsi per l’assoluzione sia discesa dall’aver ravvisato un difetto di colpa da parte degli imputati. Le motivazioni del verdetto permetteranno di leggere compiutamente tale aspetto (le fattispecie colpose risultano, per la loro natura giuridica, tra le più complesse dell’ordinamento): il loro deposito è atteso entro 90 giorni.