Una coppia di pazienti provenienti dal Pronto soccorso di Aosta è stata trattata in camera iperbarica, negli scorsi giorni, in una struttura di cura nel novarese, per le conseguenze di una intossicazione da monossido di carbonio. I due, marito e moglie di origine straniera, avevano inalato il gas dopo aver acceso un braciere in ambiente domestico, per riscaldare la stanza. Una volta allertati i soccorsi, i pazienti sono stati trasportati al “Parini”, dove i medici hanno accertato l’intossicazione e disposto il trasferimento nel centro piemontese, attrezzato per l’ossigenoterapia in emergenza.
Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore ed insapore. Se la sua concentrazione diviene elevata, è altamente tossico. Provoca sintomi non immediati da riconoscere (mal di testa, vertigini, nausea e vomito) ed è classico il suo sprigionarsi durante le combustioni al chiuso e da vecchie stufe a gas liquido, responsabili di un elevato numero di intossicazioni. Talvolta, il problema si verifica anche a causa di impianti di riscaldamento vecchi e malfunzionanti. Per questo, tra i consigli “salvavita” vi sono il controllo della manutenzione, anche di eventuali camini, assieme all’aerazione dei locali.