In una foto, scattata nel luglio 2005, il lago Lod, sopra Chamois, “presentava un livello” dell’acqua al suo interno “di circa un metro sotto il massimo”. E’ emerso dalla testimonianza dell’ingegner Andrea Gadin, resa oggi, martedì 25 marzo, nel processo in cui il sindaco del paese Lorenzo Mario Pucci è imputato per deturpamento di bellezze naturali, furto d’acqua e violazione delle norme del codice dei beni culturali e del paesaggio.
La documentazione fotografica era stata allegata dal professionista alla richiesta di concessione idroelettrica depositata al tempo (all’utilizzo del lago come bacino d’accumulo dell’acqua per due “centraline” ha rinunciato di recente). Quanto al periodo su cui si concentra il processo in corso, dal marzo al maggio 2022, lo specchio d’acqua era ad un livello di “un metro e 10, un metro e 20 sotto il massimo invaso”.
Gadin – citato dai difensori del primo cittadino, gli avvocati Fabio Fantini e Vincenzo Lepre – ha ricordato anche il “progetto di recupero ambientale” esaminato dalla Regione (e poi approvato) nel 2006, per “risolvere un supposto problema di atrofizzazione del lago”. Dopo quei lavori, è stato “possibile derivare” acqua “direttamente dal lago” per l’innevamento artificiale delle vicine piste (pratica che, ha evocato il professionista, “è in vigore dagli anni ‘90”, ma “inizialmente la vasca dell’acquedotto alimentava il sistema”).
Nel 2006, ha raccontato l’attuale segretario comunale Roberto Artaz, la Chamois Impianti (una partecipata del Comune che gestiva il comprensorio sciistico) “aveva avanzato la richiesta di concessione di derivazione per sparare la neve”, ma “l’allora amministratore delegato non ha completato la pratica” e la stessa non ha avuto buon fine. La società di emanazione comunale, successivamente, è stata acquisita dalla Cervino Spa.
Quest’ultima, ha aggiunto Artaz, “solo negli ultimi anni ha ottenuto una concessione provvisoria per l’innevamento artificiale, anche se è sempre stato fatto senza autorizzazione, ma noi lo abbiamo saputo solo dopo”. Nella tesi d’accusa, l’utilizzo dell’acqua del lago avveniva senza titoli a fini di innevamento artificiale.
Tra i testimoni di oggi, anche il vicesindaco Mauro Torta, che ha ricordato come il sindaco Pucci fosse “preoccupato come tutti nel vedere che il livello dell’acqua scendeva”, ma il 2022 era un “anno particolarmente secco, tutti i fiumi del nord Italia erano al limite, incredibilmente bassi”. Il giudice monocratico Marco Tornatore, esaurite le deposizioni difensive (a quelle delle altre parti erano state dedicate udienze precedenti), ha rinviato il processo al prossimo 15 aprile, quando sarà sentito il sindaco Pucci.
Altri due imputati, inizialmente coinvolti nell’inchiesta, sono stati assolti nel gennaio 2024 “per non aver commesso il fatto” da tutte le accuse mossegli. Si tratta dell’ex presidente del consorzio di miglioramento fondiario Renato Rigollet e del responsabile operativo della Cervino SpA Daniele Herin. Le indagini, coordinate dal pm Giovanni Roteglia, sono state eseguite dalla stazione di Antey del Corpo forestale della Valle d’Aosta. Nel processo si è costituita parte civile Legambiente della Valle d’Aosta (che aveva anche depositato un esposto sulla carenza idrica).