Comandante dei Vigili del fuoco: la Consulta deciderà sulla legittimità della nomina fiduciaria

Nell'udienza di discussione del ricorso contro la nomina del comandante Porretta, la difesa dell'ex "numero uno" Salvatore Coriale ha sollevato una questione di costituzionalità sulla norma regionale che stabilisce la fiduciarietà del posto.
Salvatore Coriale
Cronaca

Salvatore Coriale, ex comandante del Corpo regionale dei Vigili del fuoco, segna il primo punto nella causa di lavoro che lo oppone all’Amministrazione regionale, contro il suo “declassamento” a vicecomandante dei pompieri valdostani.

Nell’udienza di stamattina, convocata per discutere il ricorso presentato da Coriale contro la nomina dell’attuale comandante Pio Porretta (che ha scelto di non costituirsi in giudizio), la difesa del ricorrente, ha sollevato una questione di costituzionalità della norma sulla base della quale la Giunta regionale ha stabilito il nuovo vertice dei pompieri.

In particolare, l’avvocato Federico Mavilla ha puntato il dito contro il comma 2bis dell’articolo 11 della legge regionale numero 22 del 2010, che sancisce la fiduciarietà (e, di conseguenza, la nomina diretta da parte dell’Esecutivo) dei posti di Comandante e Vicecomandante del Corpo regionale dei Vigili del fuoco. Secondo la questione eccepita da Mavilla, non trattandosi di posti apicali nell’ambito dell’organigramma dell’Amministrazione, non sarebbe possibile la loro natura fiduciaria.

Il giudice del lavoro Eugenio Gramola ha quindi rinviato alla Corte Costituzionale la decisione sulla legittimità della norma. La prossima udienza della causa di lavoro è stata fissata per il 5 maggio 2017, in modo da lasciare alla Consulta il tempo di esaurire l’iter di verifica costituzionale sulla norma. Fino ad allora, non sarà possibile arrivare a sentenza: Porretta resterà comandante e Coriale vice.

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